A Messina succede che i locali muniti di autorizzazione siano costretti a rinviare ancora le aperture estive per cavilli burocratici, mentre i lidi provvisti solo di licenze per la somministrazione di bevande siano regolarmente aperti e organizzino serate danzanti con migliaia di persona.
Sembra un autentico paradosso, ma è una impietosa fotografia di quanto sta succedendo a Messina con imprenditori imbufaliti con le istituzioni perché non ci sarebbero controlli. E’ probabile che la questione finisca sulla scrivania del nuovo questore Vito Calvino, il quale sta imprimendo una nuova marcia sul tema delicato della sicurezza. A Messina regna una paradossale deregulation che va avanti da anni, raccontano i “regolari“, costretti ad un’autentica battaglia con “abusivi fuorilegge“.
Se a tutto questo si aggiunge la mancanza di un regolamento comunale sugli orari di chiusura dei locali da ballo, il quadro si fa disarmante. L’assessore comunale Dafne Musolino sta comunque lavorando sodo ed è probabile che in settimana la questione venga risolta. Posto che le discoteche o lidi muniti di regolare licenza si contano sulle punta delle dita, è innegabile che il contorno di questo assurdo paradosso sia costituito da lidi adibiti alla sola somministrazione delle bevande, trasformati però come d’incanto in locali da ballo con migliaia di persone.
Ottenere una licenza di pubblico spettacolo significa essere in regola con i sistemi di sicurezza che si rendono indispensabili visto quanto è accaduto di recente in altre città italiane, dove si sono registrati gravi problemi per l’incolumità degli avventori.
Al di là delle ragioni delle discoteche in regola, qui c’è un problema di sicurezza che andrebbe attenzionato dalle autorità preposte. Intanto, da indiscrezioni raccolte, sembra che stiano partendo alcuni esposti per porre fine al “far west” dei locali da ballo lungo la Litoranea.