Domani, a Santa Marina di Salina avrà luogo una tavola rotonda sull’emigrazione. All’evento prenderanno parte, per la prima volta, la Regione e i direttori dei musei siciliani, i quali riuniranno per discutere del futuro guardando alle radici e al passato del popolo siciliano. L’iniziativa punta a valorizzare la storia dei siciliani e il loro cammino nel mondo.
Promotore del progetto è lo storico Marcello Saija, direttore del museo dell’emigrazione di Malfa, curatore di una mostra sull’emigrazione siciliana itinerante che sta girando la Sicilia e direttore del corso di laurea in mediazione culturale e linguistica organizzato da Agorà Mundi al Consorzio universitario di Agrigento. Il programma della manifestazione sarà costituito da una serie di momenti. Alle 15.30, dopo l’arrivo sull’isola del presidente Nello Musumeci, è prevista la visita guidata del museo eoliano dell’emigrazione. Alle 16.30, a palazzo Marchetti, si terrà l’incontro operativo dei direttori dei musei siciliani sull’emigrazione con il presidente della Regione. Alle 19.00, nella piazzetta monsignor Pajino di Santa Marina Salina, Musumeci risponderà sul palco alle domande del giornalista Emilio Pintaldi. Parteciperanno all’incontro il direttore generale dell’Assessorato ai Beni Culturali dott. Sergio Alessandro, il Soprintendente ai Beni Culturali di Messina Architetto Mirella Vinci, il direttore del Museo dell’Emigrazione Eoliana professore Marcello Saija.A seguire Omaggio alla memoria di Sebastiano Tusa. Sarà presente la dott.ssaValeria Patrizia Li Vigni ved. Tusa.
La serata di concluderà sempre in piazza Monsignor Pajino con lo spettacolo teatrale dal titolo LIGHEA il canto delle sirene scritto e diretto dal regista Ezio Donato con gli attori Pippo Pattavina, Debora Bernardi ed Ezio Donato. Le Musiche originali di Matteo Musumeci saranno eseguite dal vivo alla fisarmonica da Gianni Amore. Lo spettacolo è costituito da un trittico, composto dai libri X e XII dell’Odissea di Omero a cui fanno seguito L’ultimo viaggio dai Poemi conviviali di Giovanni Pascoli e La Sirena di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: due capolavori della letteratura del Novecento che ruotano intorno ai mitici lidi della Sicilia, e alla metafora dell’incanto e dell’inganno delle sirene. Nella riduzione in forma scenica del racconto postumo La Sirena, più noto con il titolo “Lighea“, che fu scelto dalla vedova di Tomasi di Lampedusa, la narrazione fiabesca, sospesa tra realismo e dimensione fantastica, ruota intorno ad un anziano professore di greco che rivela ad un giovane amico il segreto di un magico amore, vissuto nell’estate in cui, ventisettenne, si era ritrovato in una località marina siciliana, diviso tra l’attrazione del mare e lo studio del greco per il concorso a cattedra. In questo frangente sarebbe esplosa in lui la passione ricambiata per una bellissima sirena, Lighea, il cui richiamo ha continuato a cadenzare i ritmi della sua vita.
Queste le premesse per un evento molto interessante e dal forte impatto emozionale.