"Anziano fragile", competenze ed esperienze a confronto

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"Anziano fragile", competenze ed esperienze a confronto

redme |
lunedì 24 Febbraio 2020 - 10:31

L’invecchiamento progressivo della popolazione, l’aumento delle malattie croniche unito alle difficoltà economiche che spesso toccano le persone anziane o i loro famigliari, contribuiscono ad alimentare una vera e propria emergenza sociale, quella della fragilità, aggravata dalle situazioni di isolamento ed esclusione dalla vita pubblica che accomunano tanti anziani. Su questo delicato tema si è dibatutto a lungo a Catania in occasione del convegno “Anziano Fragile: verso un welfare comunitario”, svoltosi nella giornata di venerdì 21 febbraio presso l’hotel NH di piazza Trento.  L’evento, patrocinato da Anci nazionale, è stato realizzato da Confconsumatori Sicilia in collaborazione con ANCeSCAO, I.R.S.E.S. (Istituto di Ricerca per lo Sviluppo Economico e Sociale) e con il patrocinio gratuito del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania.

Il dibattito multidisciplinare, largamente partecipato da una platea eterogenea, è stato introdotto e moderato dall’avv. Carmelo Calì, Presidente Confconsumatori Sicilia. «L’idea di questo progetto – ha spiegato – è nata dopo aver assistito alcuni familiari di persone affette da Alzheimer che si erano rivolti a noi portandoci dei decreti ingiuntivi inviati dalle RSA (Residenze sanitarie assistenziali) affinché pagassero le rette di ricovero, cui abbiamo fatto opposizione poiché una sentenza della corte di Cassazione afferma che questo tipo di servizio sia a carico del servizio sanitario nazionale.

Dopo essere venuti a contatto con queste persone, e consapevoli che il problema della fragilità degli anziani nei prossimi decenni toccherà da vicino un numero crescente di famiglie italiane, abbiamo ritenuto opportuna una riflessione più ampia». Il progetto, pensato su scala nazionale ha quindi previsto varie fasi, una prima, durante la quale sono stati raccolti dati nelle varie regioni d’Italia, al fine di poter ragionare sulle best practice, e successivamente una serie di incontri territoriali, dei quali Catania rappresenta l’utimo tassello. Durante la conferenza etnea si sono quindi succeduti gli interventi di Monica Foti (avvocato consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Catania), Maria Spoto (vice presidente Consiglio dell’Ordine professionale degli Assistenti Sociali della Regione Sicilia), Gaetano Galeardi (notaio in Gravina di Catania), Franco Luca, (direttore del dipartimento per l’integrazione socio-sanitaria, Asp di Catania), Giusi Palermo (Presidente Confcooperative Federsolidarietà Sicilia), Graziana Di Mauro, (Psicologo specializzato in neuropsicologia clinica), Giorgio Romeo (Direttore responsabile “Sicilian Post”).

Le conclusioni sono state invece affidate alla Presidente nazionale Confconsumatori Mara Colla, la quale ha illustrato l’evoluzione di questo importante progetto: «Sebbene la risposta del Paese a questo problema dovrà essere, prioritariamente, quella Istituzionale, è altresì necessario uno sforzo sul piano culturale e di coinvolgimento della popolazione. Da qui l’esigenza di avviare uno sforzo concreto per costruire con le comunità e con il Terzo Settore una solida rete di collaborazione che in una logica di “Welfare comunitario”, contribuisca alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di fragilità».

I risultati del progetto nazionale verranno presentati il prossimo 29 febbraio in un convegno a Parma. «La scelta della città, capitale della cultura 2002 – ha concluso Colla – non è stata casuale. Occorre infatti fare “cultura sulla fragilità” e dovremmo farlo in tre declinazioni: sostegno alle Istituzioni, che sono chiamate a potenziare i servizi condividendo saperi e buone pratiche: inclusione delle comunità, informando e coinvolgendo attivamente i cittadini; valorizzazione del patrimonio artistico e culturale come strumento per contrastare la fragilità”.