In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, impegnati in prima linea per assicurare la migliore informazione possibile sull’emergenza, c’e’ chi definisce i giornalisti bugiardi e “pezzi di merda”, condividendo attraverso Facebook pesanti insulti e intimidazioni, sol perche’ scrivono e raccontano l’anomalo assembramento al corteo funebre del fratello del boss Luigi Sparacio”.
Lo scrive in una nota l’Assostampa MESSINA, sindacato unitario dei giornalisti. “Nessuno giudica il dolore per la perdita di un proprio caro, ne’ il desiderio di voler porgere l’ultimo saluto – prosegue la nota – e in questi giorni, sempre piu’ spesso negli ospedali si muore da soli, con o senza coronavirus, a causa delle stringenti regole imposte per contenere la diffusione del virus, A tanti, non e’ negato soltanto il funerale, ma anche il momento prima della morte. Tutti elementi del dolore umano a cui e’ innaturale rinunciare, che riguardano tutti noi e che abbiamo raccontato con partecipazione. Da qui – sottolinea la segreteria provinciale Assostampa – l’attenzione che si e’ alzata su un corteo in cui nessuno sembra essere intervenuto per fare rispettare regole imposte indistintamente a tutti”. L’Assostampa di MESSINA, nel “ribadire il diritto dei colleghi a rappresentare la vicenda che e’ ora al vaglio degli investigatori”, esprime “solidarieta’ ai colleghi e chiede che si ponga attenzione a reazioni minacciose, intolleranti e offensive che sempre piu’ spesso dilagano attraverso i social e che vedono come destinatari i cronisti che raccontano i fatti”.
Solidarietà di Assostampa a giornalisti minacciati
martedì 14 Aprile 2020 - 14:29