Ha accusato il colpo. Cateno De Luca è provato per le polemiche che l’hanno travolto il giorno di Pasquetta. Un’onda anomala che ha centrato il sindaco di Messina per due circostanze che l’hanno visto al centro di attacchi veementi. Lo scriviamo da diverso tempo che il peggior nemico di De Luca è solo De Luca. Fa e disfa della sua immagine utilizzando con sapienza e insipienza i Social network.
L’ultimo video di ieri sera ha consegnato l’immagine di un uomo provato, preso a cazzotti da un “movimento di opposizione” che ha preso vigore nel momento di minore esposizione mediatica del sindaco di Messina. Facile dargli addosso adesso con un Cateno De Luca messo in croce per colpe non sue. Da questo giornale sono partite bordate per comportamenti e posizioni assunte dal sindaco, ritenute sbagliate.
Ma adesso non possiamo accomodarci al tavolo delle “belve” pronte a sbranare i brandelli di carne di un uomo ferito. Badate bene, uomo. Dietro quell’immagine di un sindaco sceriffo c’è sempre una persona che va rispettata. Non rientra nel nostro stile “banchettare” con la preda ferita; non ha senso sparare sulla Croce Rossa.
De Luca è finito nel tritacarne mediatico per due circostanze, una ascrivibile al suo “ego”, l’altra alla quale è del tutto estraneo. Le immagini della distribuzione delle uova (donate dai messinesi, non dal sindaco, sia chiaro), è qualcosa per la quale De Luca dovrebbe chiedere scusa ai messinesi, ai quali ha ordinato perentoriamente di rimanere a casa. La festa improvvisata per una squallida operazione-simpatia è da archiviare come un errore del quale il sindaco s’è reso certamente conto.
Intollerabile, invece, l’attacco per il corteo funebre del fratello dell’ex boss di Giostra. De Luca, se vogliamo cercare il pelo nell’uovo, è colpevole di non avere preso le distanze tempestivamente. Ma il giorno di Pasquetta era troppo impegnato con quei droni, rivelatisi inutili perché i messinesi si sono guardati bene dal trasgredire le regole.
Associare il sindaco alla mafia è qualcosa che rende mediaticamente, perché mette in moto il movimento dell’Antimafia. Cateno De Luca può non piacere per i suoi modi, ma attaccarlo per una circostanza alla quale è estraneo è inaccettabile.
Davide Gambale