Primo maggio e covid: la riflessione della Uil Messina

Riportiamo qui di seguito una riflessione del segretario generale della Uil Messina, Ivan Tripodi, sull’anomalo primo maggio che molti lavoratori dovranno trascorrere quest’anno: “Ripartire in assoluta sicurezza con la forza dirompente del lavoro e con il fondamentale valore aggiunto rappresentato dai lavoratori: in questa simbolica frase si può riassumere la forte attualità del primo maggio di questo disgraziato 2020, anno orribile che sarà drammaticamente ricordato per le migliaia di vittime causate da una pandemia tanto assurda quanto micidiale e per gli altrettanti innocenti martiri collaterali del Covid-19. Celebrare la festa dei lavoratori in modo virtuale e senza i tradizionali e colorati bagni di folla che, da sempre, hanno caratterizzato il primo maggio rappresenta un’assoluta anomalia ed una forma di amputazione, certamente provvisoria, che rende ancora più importante la necessità di una riflessione sull’importanza non liturgica di questa giornata.
“A Messina, porta del Mediterraneo, la situazione è letteralmente tragica: la crisi e la disoccupazione, il lavoro nero e la mancanza di basilari e credibili progetti di sviluppo futuro rappresentavano, già ben prima dell’esplosione dell’emergenza sanitaria, la crudissima realtà che quotidianamente ci portava da un verso a lanciare disperati, quanto inascoltati, segnali di allarme e richieste d’aiuto e dall’altro a cercare di intervenire nelle molteplici vertenze per tentare di salvare i lavoratori dal rischio di mattanza sociale. Pertanto, oggi, con le macerie economico-sociali che si stanno metaforicamente accatastando sui bordi di tutte le strade, possiamo semplicemente affermare che la disperazione e la concreta paura di una crisi senza sbocchi sono i sentimenti che serpeggiano tra le vittime collaterali del Covid-19. Migliaia e migliaia di lavoratori della provincia di Messina, appartenenti a tutti i settori, che solo nel migliore dei casi potranno usufruire del beneficio della cassa integrazione e che rischiano di non avere un futuro occupazionale. Sono quasi 900 le aziende che dall’inizio dell’anno, come certificato dalla Camera di Commercio, hanno chiuso definitivamente. Numeri spaventosi di una mortalità aziendale che non può essere considerata normale amministrazione o mero elemento contabile.
“Le responsabilità sono chiare, precise ed enormi. A Messina assistiamo indignati ad un assurdo e ridicolo teatrino che vede il macchiettistico protagonismo negativo del sindaco De Luca, il quale vive in una patetica perenne campagna elettorale che lo porta a dimenticarsi del ruolo di vertice amministrativo e a cavalcare ogni istinto primordiale. Collateralmente, registriamo la totale assenza della politica e la siderale distanza dei governi e delle amministrazioni che, a tutti i livelli, dimostrano di essere tante cattive matrigne impegnate in una danza forsennata su un novello Titanic già abbondantemente affondato. Insomma, un dramma nel dramma.
“La Uil ha deciso di dedicare il primo maggio al ricordo e alla memoria del povero ex lavoratore marittimo di Salina che, qualche giorno fa, in preda alla disperazione per la mancanza di prospettive ha deciso di togliersi la vita gettandosi a mare nel porto di Milazzo. Partendo da questo deferente omaggio, rivolgiamo un forte augurio a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori e, nella ricorrenza di questa giornata, ribadiamo che il lavoro deve restare protagonista anche e soprattutto in occasione di questo primo maggio: perché il lavoro è la leva fondamentale per restituire una prospettiva credibile al futuro del nostro Paese e per garantire la dignità di tutti i cittadini”.

Ivan Tripodi

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