La nuova ordinanza del sindaco Cateno De Luca contiene un dettaglio di non poco conto. Fra le “amenità” ce n’è una che di fatto conferisce una mazzata ai mercatali e dall’altra favorisce gli “affari” della grande distribuzione. La chiusura dei mercati, per i quali non è previsto alcun ristoro per una categoria di lavoratori che campa alla giornata, è un assist inequivocabile agli affari dei supermercati della grande distribuzione. I cittadini non potendo acquistare generi alimentari nei mercati rionali (Sant’Orsola e Vascone nello specifico), a prezzi calmierati, saranno costretti a vagare per la città alla ricerca di un negozio al dettaglio, oppure si dovranno rivolgere alle grandi catene di distribuzione.
Abbiamo fondati motivi per ritenere che si sia trattato di una svista e che mai leggeremo il nome di qualche imprenditore quale sostenitore delle sue future campagne elettorali, ma c’è da credere che si sia trattato di un errore macroscopico.
A ciò si aggiunga che De Luca, nella sua ordinanza super restrittiva, non aggiunge una sola virgola alle disposizione nazionali e regionali, in ordine ai supermercati della grande distribuzione. Mentre De Luca chiude i mercati, luogo prediletto soprattutto dalle categorie meno abbienti perché i prezzi dei mercati sono accessibili a tutti. A parte il danno agli operatori, c’è da aggiungere il grave danno causato ai messinesi fruitori dei mercati. Il sindaco avrebbe potuto disporre delle restrizioni, magari regolamentando l’ingresso ai mercati con la presenza dei vigili urbani.
E invece, chiude tutto.
Se si considera il volume dei consumi nei mercati cittadini in due settimane, è logico ritenere che il sindaco ha fatto una grande cortesia alla grande distribuzione. Parliamo di parecchie centinaia di miglia di euro. Ecco, perché De Luca ha fatto questo?
Davide Gambale