Il mese di marzo sta sbugiardando categoricamente gli amanti della bella stagione, che la dinamicità marzolina ha fatto sfumare come è fisiologico che sia in un periodo di transizione. Da svariati giorni, l’anticiclone delle Azzorre ha preso l’ascensore che lo ha condotto sul Regno Unito, impostando la classica configurazione retrograda che disperde il fiume artico verso l’Europa Mediterranea.
Nelle prossime 48 h, la Sicilia sarà alla mercé di insistenti ingressi continentali, con un mulinello depressionario che domenica si attesterà con il suo perno sul Tirreno sardo. Suddetta scorribanda retrograda veicolerà sul Tirreno sardo una spira di aria fredda, con una – 27 a 500 hpa che approderà sul messinese tirrenico a metà giornata. La particolare curvatura delle isobare innescherà una insidiosa linea di convergenza, posta in essere dall’incompatibilità fra i freschi venti di Grecale attivi ai bassi strati e il forte getto libecciale.
Proprio a causa di questa scoppiettante divergenza ben inquadrata da diversi modelli, fra le 11 e le 16 potrebbe scaturire una possente squall line della lunghezza di circa 130-140 km, che smisterebbe forti rovesci anche a carattere temporalesco, con frequenti fulminazioni a fondoscala. A seguito della convergenza, il fronte freddo richiamato dal fulcro depressionario dovrebbe plasmare dei cumulonembi post frontali sul Tirreno meridionale, che in serata potranno estendersi a buona parte del messinese, in un contesto termico pienamente invernale.
Con questo quadro retrogrado, sabato il tempo sarà plumbeo e localmente instabile, senza alcun episodio trascendentale meritevole di vigilanza e di circospezione. Il cielo si presenterà molto nuvoloso soprattutto sul versante ionico, maggiormente privilegiato dal flusso umido orientale che spingerà qualche congesto fra il pomeriggio e la serata. Poco o nulla di rilevante potrà infiltrarsi sull’area dello Stretto, ad eccezione di qualche cumulo transitorio.
Domenica l’instabilità sarà particolarmente marcata proprio per l’avvento della probabile convergenza venti, che potrebbe creare i presupposti per un ben strutturato sistema multicellulare alla mesoscala. Imponenti cumulonembi molto ben assortiti potranno dare adito a forti rovesci anche a sfondo temporalesco, non escludendo locali fitte grandinate e dowburst. L’ area dello Stretto non dovrebbe eludere questo intenso arrembaggio temporalesco della durata di circa 3 h, da seguire attentamente mediante now casting. Naturalmente, il forte getto libecciale non rallenterà la corsa dell’asse temperalesco, che non dovrebbe stazionare a lungo.
Fra il pomeriggio e la serata, una seconda fase perturbata interesserà ciclicamente anche l’area dello Stretto, con una intensa erogazione piovosa post frontale operata da congesti sparsi e qualche cumulonembo. Non sono da escludere localizzate graupelate a quote collinari.
Cospicui i quantitativi cumulati complessivi spalmati in 48 h, con qualche località tirrenica che potrebbe valicare i 50-60 mm nell’arco di 12 h. I venti sabato spireranno moderatamente dai quadranti orientali, con un frizzante levante che con refoli di 25 nodi renderà mosso lo Ionio. Domenica un debole grecale aliterà in mattinata, ma potrebbe rinforzare notevolmente durante l’attività ceraunica.
La temperatura è prevista in lieve ed impercettibile aumento soltanto sabato, ma domenica la colonnina di mercurio evidenzierà massime al livello del mare non superiori ai 12-13°, con quota neve che discenderà sui 1100 metri. Il tasso dell’Ur farà segnare valori mediamente elevati compresi il 50 e l’80%.
Le tendenze del tempo a medio termine previste per la prossima settimana prefigurano che la ferita barica non si rimarginerà rapidamente. Infatti fra lunedì e martedì, una nuova perturbazione dispenserà rovesci di pioggia con indici di rain rate a tratti elevati, mentre martedì una – 1 a 850 hpa ci ricorderà che Marzo è capace di procrastinare la spiccata dinamicità, imbiancando i rilievi anche al di sotto dei 1000 metri. Clima pazzo? No, tutto rientra nella normalità stagionale.
Alessio Campobello