C’è anche un passaggio che riguarda la nomina del commissario ad acta della Camera di Commercio di Messina nell’avviso di conclusione indagini che la Procura di Caltanissetta ha notificato ai 13 indagati dell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema-Montante”.
In particolare, scrivono i magistrati, vi sarebbe stato un rapporto corruttivo fra l’ex presidente regionale di Confindustria Sicilia e l’allora assessore regionale alle Attività produttice, Linda Vancheri, nominata da Rosario Crocetta il 7 dicembre 2012. La nomina della Vanchersi sarebbe stata funzionale – secondo i magistrati – al disegno posto in essere da Montante, il quale intendeva mettere le mani sulle Camere di Commercio della Sicilia. Nello specifico “… In asservimento della funzione ad interessi privati, sarebbe stata compiuta una pluralità di atti, da considerarsi contrari al dovere d’ufficio, in quanto adottati in violazione delle regole che disciplinano l’esercizio del potere discrezionale (…), bensì per assecondare le richieste avanzate dal Montante”.
In buona sostanza i magistrati, contestano a Vancheri e Montante il fatto che la prima abbia “pilotato” alcune nomine di commissari ad acta delle Camere di Commercio siciliane. “In data compresa tra il 27 dicembre 202 ed il 7 aprile 2013, la Vancheri nominava o proponeva per la nomina, quali Commissari ad acta o Commissari straordinari delle Camere di Commercio di Enna, Catania, Ragusa e Messina, in vista dell’elezione del nuovo presidente di Unioncamere, soggetti di fiducia del Montante che conseguentemente diventavano componenti di diritto della Giunta e del Consiglio di Unioncamere”. Lo scrivono sempre i magistrati nell’avvio di conclusione delle indagini.
La nomina di Franco De Francesco
In particolare, il 17 aprile 2013, l’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, proponeva la nomina come Commissario straordinario di Franco De Francesco, successivamente, il 6 dicembre 2013 veniva nominato Commissario ad acta occupando la carica per altri sei mesi. De Francesco, occorre specificarlo non è indagato, sarebbe stato “piazzato” da Monante perché ritenuto dall’ex dominus di Confindustria Sicilia un uomo fidato. Sulla sua nomina, solo il presidente di Confcommercio Messina, Carmelo Picciotto, si è opposto, mentre tutte le altre associazioni di categoria, con in testa Confindustria, hanno accolto con scroscianti applausi l’arrivo di De Francesco. Picciotto, come si ricorderà, sull’argomento presentò un esposto a tre Procure (Messina, Palermo e Caltanissetta).
Gli indagati
Tra gli indagati oltre all’ex leader di Confindustria Antonello Montante, anche l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, gli ex assessori regionali della sua giunta Maria Lo Bello e Linda Vancheri, l’ex capo centro della Dia di Palermo Giuseppe D’Agata, l’ex capo della Dia Arturo De Felice, il vice questore in servizio allo scalo di Fiumicino, Vincenzo Savastano e l’ex capo centro della Dia di Caltanissetta Gaetano Scillia.