Un’App per insegnare ai piccoli pazienti la Carta dei diritti dei bambini in ospedale: e’ l’iniziativa dell’Associazione ospedali pediatrici italiani (Aopi) e dell’Autorita’ garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia). Tommy e Ollie sono i nomi dei personaggi protagonisti della App. Proprio attraverso il gioco, e con un linguaggio semplice e accattivante, i piccoli pazienti prenderanno consapevolezza dei loro diritti, durante il periodo delicato della malattia e del ricovero. Il testo della Carta originale e’ stato riscritto per l’occasione dalla Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Autorita’ garante per l’infanzia e l’adolescenza, un gruppo di giovani dai 13 ai 17 anni, in modo da essere facilmente comprensibile dai piu’ piccoli. Da oggi, in ognuna delle strutture che fanno parte di questa rete nazionale, saranno disponibili coloratissime brochure per spiegare ai bambini tutti i principi contenuti nella Carta che li vede protagonisti. Cliccando sul Qr Code presente su ogni opuscolo, sara’ possibile scaricare la App che consentira’ una visita guidata da Tommy e Ollie, attraverso i diritti dei bambini in ospedale. Lo stesso codice sara’ ben visibile su grandi totem posti in punti strategici degli ospedali frequentati dai piccoli e dalle loro famiglie e sara’ disponibile sugli store IOS e Android. Cliccando sul singolo articolo i due personaggi prendono vita nello schermo per illustrare ai bambini il contenuto di ogni diritto. “La Carta dei diritti puo’ essere finalmente letta anche con gli occhi di un bambino – commenta la Garante nazionale Carla Garlatti – Grazie infatti alla app Tommy e Ollie e alla traduzione compiuta da ragazzi per ragazzi, il documento e’ ora visibile da una prospettiva rovesciata: quella dei piccoli pazienti, che possono cosi’ prendere consapevolezza dei loro diritti in ospedale. E’ un ulteriore passo che compiamo insieme ad Aopi affinche’ quei principi trovino concreta attuazione. E sara’ importante registrare le risposte che arriveranno nel tempo dal questionario incluso nella app e rivolto ai giovani utilizzatori”. “La pandemia e la necessita’ di regole piu’ stringenti per garantire la sicurezza degli ospedali – spiega Alberto Zanobini, presidente di Aopi – rischiano di compromettere alcune delle preziose conquiste che abbiamo raggiunto in questi anni sul fronte dei diritti dei piccoli pazienti. Oggi piu’ che mai, quindi, dobbiamo ribadire l’importanza di questi principi e lavorare in sinergia per garantirli a tutti i bambini”. Aopi e’ un’associazione che riunisce i cinque ospedali pediatrici piu’ avanzati a livello nazionale, i maggiori dipartimenti pediatrici italiani, oltre ai presidi ospedalieri pediatrici presenti all’interno di policlinici. Aderiscono alla rete Aopi l’I.R.C.C.S. Istituto Giannina Gaslini di Genova, l’I.R.C.C.S. Ospedale Bambino Gesu’ di Roma, l’I.R.C.C.S. Istituto per l’Infanzia Burlo Garofolo di Trieste, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze, l’Azienda Ospedaliera Santobono Pausilipon di Napoli, il Presidio pediatrico Regina Margherita A.O.U. Citta’ della Salute di Torino, il Presidio Ospedaliero Salesi A.O.U. Umberto I Salesi Lancisi di Ancona, il Presidio pediatrico Ospedale dei Bambini A.S.S.T. Spedali Civili di Brescia, il Presidio pediatrico Di Cristina ARNAS Civico di Cristina Benfratelli di Palermo, il Presidio pediatrico Giovanni XXIII A.O. Policlinico di Bari, il Presidio pediatrico Ospedale infantile Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, il Dipartimento Mamma-Bambino A.O. di Padova, il Dipartimento pediatrico A.O. Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, il Dipartimento materno infantile A.O.G. Martino di Messina, il Dipartimento materno infantile A.S.S.T. Sette Laghi di Varese