“Manca ancora la svolta tanto attesa al Consorzio Autostrade Siciliane, che sembra ragionare ancora con le vecchie logiche dell’ente non economico”. Esordiscono così Carmelo Garufi, Letterio D’Amico e Michele Barresi, rispettivamente segretari generali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Messina, accusando il management del rinnovato ente, oggi pubblico ed economico, di non aver attuato il cambio di passo desiderato per il rilancio del servizio. “Arrancando in quella trasformazione fortemente voluta dalla politica regionale e da questi sindacati che dovrebbe assicurare il rilancio del servizio per l’utenza e la garanzia dei diritti per i 300 lavoratori”, chiosano i sindacalisti.
Le criticità evidenziate dai sindacati riguardano il profilo economico e l’organizzazione del lavoro del consorzio: “I lavoratori del CAS dopo numerose azioni di sciopero sono stanchi di assistere ad ulteriori rinvii – dichiarano Garufi, D’Amico e Barresi – e dopo oltre 10 anni esigono il dovuto adeguamento economico al Contratto delle Autostrade e trafori, ed in più occasioni queste organizzazioni sindacali hanno richiesto la contrattazione sulla pianta organica dell’ente al fine di avviare la trasformazione dei contratti part time in full time e le necessarie assunzioni anche per dare risposte all’annosa vertenza dei lavoratori stagionali da anni lasciati alla porta nonostante le professionalità acquisite”.
“Notiamo con rammarico invece – continuano i sindacalisti – che i vertici del CAS, snobbando le richieste dei sindacati, hanno inteso procedere in questi giorni con la delibera del 20 aprile scorso all’ulteriore acquisizione di personale tecnico scorrendo la graduatoria dei concorsi già banditi. Reputiamo illegittima tale procedura, ove si perseveri nell’inquadramento con contratto regionale per tali posizioni professionali, alla luce dell’avvenuta trasformazione dell’ente e la fuoriuscita dalla L.R. 10/2000”.
Filt Cgil Fit Cisl e Uiltrasporti sollecitano la chiusura del confronto intrapreso e diffidano i vertici del CAS dal realizzare ulteriori azioni unilaterali, in difformità con la nuova natura dell’ente, con quanto previsto dal Contratto di categoria e richiamano al rispetto delle relazioni industriali. “Pertanto – concludono i sindacati – si attiva lo stato di agitazione dei dipendenti del Consorzio che attendono la regolarizzazione stipendiale, contrattuale e l’avvio delle necessarie assunzioni con l’applicazione del contratto di categoria”.