Da venerdì apre l’esposizione “Lena cuore di Caravaggio”

Dalle 18 di venerdì 21 sarà aperta a Santa Maria Alemanna, secondo dispositivi del nuovo DPCM anti Covid, “Lena cuore di Caravaggio”, la nuova esposizione curata dall’esperto comunale di Arte Contemporanea Alex Caminiti e promossa dagli Assessori alla Cultura Enzo Caruso ed alla Pubblica istruzione e Pari opportunità Laura Tringali.

L’iniziativa, fruibile dal pubblico sino a fine settembre, intende superare gli stereotipi del genere femminile e farà convergere opere pittoriche di GAS collettivo d’arte indipendente. Sarà Marina La Rosa a incarnare la Lena di Caravaggio, con narratore l’architetto Nino Principato, performance e musica che faranno da cornice.

“Lena cuore di Caravaggio” intende puntare i riflettori su quanto gli stereotipi contribuiscano ad influenzare la società in cui viviamo. Una costruzione dei ruoli maschili e femminili che viene imposta sin dall’infanzia, che poi determina una visione spesso distorta della realtà. Scopo del progetto firmato da Caminiti è oltrepassare gli stereotipi senza per questo annullare la differenza di genere. Maddalena Antognetti, detta Lena, era una delle cortigiane note nella Roma a cavallo tra il XVI e il XVII secolo che Michelangelo Merisi ha usato come modella per dipingere le sue vergini e le sue sante, una scelta provocatoria che generò non poco scalpore all’epoca. Lena è stata la Vergine sia nella Madonna dei Pellegrini di Sant’Agostino che nella Madonna dei Palafrenieri della Galleria Borghese, nonché della Maddalena in estasi, in collezione privata a Roma. Una prostituta sin da giovanissima e amante del cardinal Montalto, il potente Alessandro Damasceni Peretti, nipote di papa Sisto V (1585-90), prima di diventare la donna di Caravaggio.

“Bisognerebbe soffermarsi – sottolinea Caminiti – sulle qualità individuali delle persone indipendentemente dal genere sessuale o dalla categoria sociale di appartenenza e in tutto questo il motore resta un’educazione alla diversità che deve partire dai banchi di scuola”. L’idea di Alex Caminiti è far emergere i segreti del Caravaggio che nella città dello Stretto ha dato vita a numerose opere di rilievo. “Della vita di Caravaggio a Messina non si è parlato molto – prosegue l’artista messinese – quasi a volere saltare questa tappa. Qui ha fatto tantissimi lavori importanti, anche celati, che nessuno ha mai approfondito e che sono stati trafugati quando è morto a Porto Ercole. Di queste opere non si saprà più niente. Con questa esposizione voglio onorare la figura di Lena”. Per la realizzazione di questa iniziativa è stato di grande supporto il contributo del vicesindaco Carlotta Previti, degli assessori Caruso e Tringali, della galleria Emy e Tercio Viejo de Sicilia.

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