“Le dichiarazioni di Angelo Giorgianni, magistrato di Corte d’Appello a MESSINA, nel corso di una manifestazione organizzata nella Citta’ dello Stretto indicata come il ‘No paura day’, pongono ancora una volta il tema della terzieta’ del giudice”. Lo dice in una nota l’Organismo Congressuale Forense, organo di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana, dopo le dichiarazioni del magistrato sulla “dittatura imposta ai cittadini a causa del covid”. “Al di la’ del merito delle esternazioni in oggetto – commenta il coordinatore dell’OCF, l’avvocato Giovanni Malinconico – ricordiamo che un giudice, se non obiettivamente terzo, dovrebbe quantomeno apparire come tale. Come dire, questo sarebbe il minimo sindacale. E invece certe forme di partigianeria lasciano assolutamente interdetti e si aggiungono ad altre vicende degli ultimi tempi che hanno profondamente turbato l’opinione pubblica”. Il riferimento, ha aggiunto, e’ “alla cosiddetta loggia Ungheria, allo scontro fratricida in atto in seno alla Procura di Milano, alla sostituzione in corso di procedimento di giudici delle indagini preliminari come accaduto a Verbania”. “Alle cronache delle ultime settimane, il cittadino assiste attonito e chiede garanzie – conclude Malinconico – mentre ci sembra che la bozza di riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm uscita dalla commissione Luciani abbia scelto di non affrontare i temi piu’ delicati. Temi che invece saranno discussi pubblicamente dall’Avvocatura nel prossimo Congresso, convocato a Roma alla fine di luglio, dal quale usciranno proposte concrete che sottoporremo al ministro Cartabia”.
“No paura day”, polemiche su Giorgianni
domenica 13 Giugno 2021 - 14:48
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