Carcere di Gazzi, trovati cellulari, Sim e seghetti

Si è conclusa una massiccia operazione della polizia penitenziaria presso il carcere di Gazzi. 
Dalle prime notizie sembra che siano stati impiegati oltre 50 uomini, provenienti in supporto anche da altri istituti. L’operazione è scattata in seguito al ritrovamento all’interno del muro di cinta dell’istituto messinese. Da quanto appreso, sono stati rinvenuti, celati all’interno di un tubo di plastica simile a quelli utilizzati per lo scarico di acque piovane, probabilmente lanciato dall’esterno con una corda, almeno 5 telefoni cellulari, tra i quali anche smartphone di ultima generazione. Rinvenute anche alcune sim, un buon numero di carica batteria e numerosi. cavetti usb. A rendere ancor più preoccupante l’episodio, il ritrovamento di circa 10 lame per seghetto che sarebbero potute essere utilizzate per segare le inferriate. Quanto verificatosai, in attesa di notizie ancora più precise, non fa altro che confermare quanto da tempo ormai sosteniamo, cioè l’urgente necessità di potenziamento di uomini e mezzi in tutta la Sicilia. A sostenerlo è il Sindacato autonomo polizia penitenziaria, il più rappresentativo a livello nazionale per i baschi azzurri. Proprio tre giorni fa abbiamo avuto un incontro con il Capo del Dipartimento ed il Direttore Generale del Personale dell’Amministrazione Penitenziaria – prosegue il Sindacato – nel corso del quale abbiamo esternato la nostra seria preoccupazione per la grave carenza di uomini in tutta la Sicilia, che si aggira intorno a mille unità. Domani saremo impegnati dinanzi a tutte le Prefetture della regione Sicilia per portare a conoscenza anche l’opinione pubblica del disagio che il personale di Plpolizia penitenziaria vive ormai quotidianamente, costernato da continue aggressioni ed eventi critici di ogni genere. Sarà cura dei segretari incaricati in quel di Messina, rappresentare al Signor Prefetto quanto ormai si verifica nei due istituti della provincia, alla ribalta per diversi fatti di cronoca che non fanno altro che confermare le criticità che da tampo sosteniamo, complice un sistema penitenziario che fa acqua da tutte le parti.

Un grosso plauso va a tutto quel personale che si è contraddistinto nell’operazione, molti dei quali hanno svolto oltre 12 ore di servizio, al quale speriamo possa seguire il giusto riconoscimento da parte dell’Amministrazione. 

Se lo Stato non è più in grado di garantire ordine e sicurezza, proponiamo la chiusura di quegli istituti dove le criticità sono sotto gli occhi di tutti.

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