Calcio e business: gli sponsor di Euro 2020 e il premio per la nazionale vincente

La grande polemica che si è sollevata in seguito all’episodio che ha visto protagonista il lusitano Cristiano Ronaldo durante una conferenza stampa di Euro 2020 ci dà uno spunto per analizzare quali siano gli sponsor presenti nella manifestazione che è stata inaugurata in uno stadio Olimpico sempre più tecnologico e smart. Quale può essere, approssimativamente, il giro d’affari legato a quest’evento che coinvolge dodici Paesi ospitanti per la prima volta nella sua storia? Quanto si “porta a casa” la nazionale che vince l’Europeo? Andiamo a scoprirlo.

Hisense e Coca-Cola confermate dall’europeo francese del 2016

CR7 vi suggerirebbe in portoghese di bere solo “agua”, come ha fermamente sottolineato nel “siparietto” creato durante la conferenza stampa in cui ha occultato due bottiglie di Coca-Cola affermando di preferire l’acqua; ma la UEFA per ovvi motivi di introiti pubblicitari vi consiglierebbe bene di bere altresì anche Heineken, brand che supporta la manifestazione. Questo evento, a cui il brand della bevanda gassata più famosa al mondo partecipa dall’edizione del 2016 in Francia, vinta proprio dal Portogallo di Cristiano Ronaldo, rappresenta per l’associazione continentale un giro d’affari di oltre un miliardo di euro. Come nella manifestazione organizzata nelle tredici città francesi del 2016 c’è anche Hisense, sponsor confermato, mentre gli altri dieci presenti sono tutti frutto di collaborazioni e partnership nate quest’anno.

Football Benchmark ci dice quanto Heineken e Coca-Cola “pesano” nella sponsorizzazione

Considerando soltanto Coca-Cola e Heineken, le due bevande portano al “motore” organizzativo di UEFA Euro 2020 “benzina” pari a 80 milioni di euro. Il brand della birra porta infatti nelle casse della manifestazione ben 45 milioni di euro e ha inoltre esteso la partnership con la Champions League (sempre organizzata dalla UEFA) fino al 2024. La Coca-Cola invece ha un contratto di rinnovo per ben 35 milioni di euro per questo europeo “itinerante”. Vien da sé che il comportamento del campione portoghese abbia fatto leggermente “irritare” la UEFA, che ha però evitato con stile le polemiche con una leggenda della manifestazione, alla sua quinta partecipazione consecutiva con il Portogallo.

Vero è che il campione della Juventus concorre al fascino della manifestazione, di cui è campione in carica con i lusitani e favorito assieme al suo Portogallo per la vittoria finale di Euro 2020 a quota 7,50 al 17 giugno 2021 secondo le scommesse Europei Betway, ma è altresì vero che il peso specifico che ricoprono gli sponsor è enorme, come ha ribadito la UEFA. Non ci saranno però provvedimenti nei confronti del cinque volte pallone d’oro e con un comunicato ufficiale riportato sulla Gazzetta dello Sport l’associazione ha “archiviato il caso” relazionando il gesto di Ronaldo a semplici preferenze alimentari su cui non si può intervenire.

Altri otto sponsor fra cui Booking, Alipay e il social media Tik-Tok

Il calcio è una delle aziende più grandi del mondo e i professionisti che vi lavorano devono essere attenti e ricettivi a qualsiasi tipo di tendenza, soprattutto nella gestione di eventi della portata di Euro 2020, che ha visto oltre 13 milioni di azzurri collegati alla partita Italia-Svizzera, per uno share televisivo niente meno che del 60%. E così compare il colosso digitale dei social media Tik-Tok, che partecipa a Euro 2020 con una sponsorizzazione dal valore di otto milioni di euro piazzandosi al penultimo posto della “classifica” degli sponsor davanti soltanto a Hisense, con cinque milioni di euro. L’ottavo posto è occupato da Fedex con 10 milioni di euro, anticipato da Vivo con 15 e Qatar Arways con 16. Vicino al podio troviamo sponsor che partecipano con oltre 20 milioni di euro ciascuno: Volkswagen a quota 20 milioni, Booking.com con 25 e infine Alipay, che si piazza sul podio con Heineken e Coca-Cola con i suoi 28 milioni di euro.

La vicenda di Ronaldo e Coca-Cola ha in ogni caso confermato l’importanza che hanno gli sponsor all’interno di manifestazioni del genere, in un mondo che sembra assomigliare sempre più alle leghe multimiliardarie del basket e del football americano. Non è raro infatti vedere nei palinsesti sportivi anche in leghe di calcio “inferiori” sempre più eventi con match-sponsor, ma anche testimonial d’eccezione come gli allenatori di calcio, quando fino a pochi anni fa lo erano soltanto i calciatori. La UEFA ha sicuramente sorvolato sul comportamento in sé del portoghese, ma ha ribadito fermamente che i calciatori non sono autorizzati a rimuovere gli sponsor.

Tale presa di posizione è in parte giustificabile anche dal fatto che i premi che la UEFA garantisce alle squadre sono aumentati: 30 milioni in più rispetto al 2016, per un totale di 331 milioni di euro, di cui 9,25 distribuiti a ogni squadra partecipante. La nazionale campione d’Europa ottiene invece un bonus di otto milioni di euro, ma considerando il premio per la partecipazione e almeno sei pareggi per ottenere la vittoria in finale (ogni pareggio vale 500 mila euro) parliamo di un incasso totale minimo di almeno 20 milioni di euro.

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