Visco “La ripresa si sta consolidando”

ROMA (ITALPRESS) – “In Italia, grazie al buon andamento della campagna di vaccinazioni e al miglioramento del quadro sanitario, la ripresa economica si sta consolidando. Secondo le valutazioni attuali, la crescita si rafforzerebbe con decisione nel secondo semestre; nella media dell’anno potrebbe toccare valori intorno al 5%, consentendo un recupero di oltre metà della caduta del prodotto registrata nel 2020”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso dell’Assemblea dell’Abi.
“Come anche segnalato dalle imprese nelle nostre indagini, la crescita verrebbe favorita dalla vivace dinamica degli investimenti; il recupero dei consumi sarebbe più lento, con un graduale rientro dagli elevati tassi di risparmio causati dalla pandemia; le esportazioni di beni beneficerebbero dell’accelerazione della domanda estera – ha spiegato Visco -. Con il supporto della politica di bilancio, incluse le misure finanziate con i fondi europei, e il mantenimento di condizioni monetarie e finanziarie favorevoli, la fase espansiva dovrebbe consolidarsi, restando sostenuta anche per il prossimo biennio. L’incertezza resta però elevata”.
“Questo scenario – ha aggiunto – presuppone che prosegua ai ritmi attuali la campagna di vaccinazioni e si consolidi il contenimento dei contagi; ritardi nell’attuazione delle misure di rilancio previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR) potrebbero indebolire, anche per gli effetti negativi sulla fiducia di imprese e famiglie, le prospettive sulla domanda aggregata e sull’occupazione”.
Riguardo alle banche “la condizione patrimoniale si mantiene solida”, ma “rimane non trascurabile il numero di piccoli intermediari che faticano ad adattarsi al mutamento del contesto esterno. I problemi sono concentrati prevalentemente – anche se non esclusivamente – tra gli istituti con modelli di attività tipici della banca commerciale tradizionale. Non è da escludere che nel prossimo futuro si verifichino casi di crisi. Gli effetti della recessione, infatti, si aggiungono a difficoltà strutturali derivanti da modelli di attività non sostenibili e da carenze nel governo societario che abbiamo più volte invitato, spesso non adeguatamente ascoltati, a superare”.
(ITALPRESS).

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