Vertenza Nemo: ok di Razza al confronto con la Uil, Speranza chiede chiarimenti alla Regione

La protesta della vertenza Nemo Sud si sposta a Palermo, e in particolare davanti alla sede della Presidenza della Regione Siciliana. L’obiettivo è quello di salvaguardare i 55 lavoratori che sino al 30 giugno erano impiegati nel Centro clinico specializzato nel trattamento di soggetti con malattie neuromuscolari, oltre che i circa 5.000 pazienti da esso seguiti.

In quest’ultimo caso, la vertenza ha scosso le coscienze di moltissime persone dopo il video-sfogo della mamma del piccolo Peter, bimbo affetto da Sma che, in occasione della sua prima visita al Policlinico, l’ospedale che al momento ha assorbito il bacino di pazienti del Centro Nemo, ha dovuto aspettare 4 ore prima di poter essere visitato.

Alla protesta erano presenti i segretari generali di Uil e Uil Fpl Messina, rispettivamente Ivan Tripodi e Pippo Calapai, oltre che una nutrita rappresentanza di sindacalisti, lavoratori del Centro Nemo e pazienti da esso seguiti: “Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: il Centro Nemo non può chiudere. Siamo qui davanti alla Presidenza della Regione per ribadire quanto già detto nelle ultime settimane”, ha dichiarato Tripodi durante la manifestazione.

L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, sembra disponibile al confronto sul futuro del Centro clinico, tant’è che ha fissato un incontro, previsto per martedì prossimo, con le organizzazioni sindacali: “La notizia in questione è un buon punto di partenza, – ha aggiunto Tripodi – ma non è risolutiva, perché per noi la risoluzione del problema ci sarà soltanto quando i pazienti continueranno ad essere adeguatamente assistiti dal Centro Nemo e i lavoratori in esso impiegati non perderanno il posto di lavoro. Si tratta di un fatto morale che scuote le coscienze di tutti: quanto successo dalla vicenda di Peter in avanti rappresenta uno sfregio per tutti noi”.

Intanto l’assessore Razza dovrà tenere conto di questa vertenza anche al ministro della Salute in persona, Roberto Speranza. Il Garante per l’Infanzia di Messina, Angelo Costantino, nei giorni scorsi ha scritto al ministro Speranza, informandolo sui disagi affrontati dai pazienti del Centro Nemo dopo il loro trasferimento al Policlinico; in quella missiva, Costantino aveva raccontato a Speranza la vicenda del piccolo Peter. Adesso il ministro della Salute ha chiesto al suo omologo regionale chiarimenti su quanto sta accadendo, e in particolare una relazione dettagliata sulla chiusura del Centro clinico.

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