Accadde 29 anni fa: l’Italia ricorda Paolo Borsellino

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Accadde 29 anni fa: l’Italia ricorda Paolo Borsellino

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lunedì 19 Luglio 2021 - 10:26

L’Italia ricorda Paolo Borsellino, magistrato simbolo, assieme a Giovanni Falcone, della lotta alla mafia morto per mano criminale. Sono passati infatti 29 anni da quel 19 luglio 1992, giorno in cui Borsellino perì nella tristemente nota strage di via D’Amelio, a Palermo.

Quella mattina insieme a Paolo Borsellino caddero anche gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Fabio Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. Simbolo di rettitudine ed emblema della lotta alla mafia e ad ogni forma d’illegalità, personalità libera, semplice e schiva, ha unito grandissima professionalità ad un silenzioso ma risoluto ed altrettanto grande senso del dovere.

Mattarella: “Onorarlo è un dovere morale”. “La memoria di quella strage, che ha segnato così profondamente la storia repubblicana, suscita tuttora una immutata commozione, e insieme rinnova la consapevolezza della necessità dell’impegno comune per sradicare le mafie, per contrastare l’illegalità, per spezzare connivenze e complicità che favoriscono la presenza criminale”, scrive in un messaggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Paolo Borsellino, e come lui Giovanni Falcone, – prosegue il presidente della Repubblica – sapevano bene che la lotta alla mafia richiede una forte collaborazione tra Istituzioni e società. Per questo si sono spesi con ogni energia. Da magistrati hanno espresso altissime qualità professionali. Hanno intrapreso strade nuove, più efficaci, nelle indagini e nei processi. Hanno testimoniato, da uomini dello Stato, come le mafie possono essere sconfitte, hanno dimostrato che la loro organizzazione, i loro piani possono essere svelati e che i loro capi e i loro sicari possono essere assicurati alla giustizia. Per questo sono stati uccisi”.

“Non si sono mai rassegnati e si sono battuti per la dignità della nostra vita civile. Sono stati e saranno sempre – sottolinea il capo dello Stato – un esempio per i cittadini e per i giovani. Tanti importanti risultati nella lotta alle mafie si sono ottenuti negli anni grazie al lavoro di Borsellino e Falcone. La Repubblica è vicina ai familiari di Borsellino e ai familiari dei servitori dello Stato, la cui vita è stata crudelmente spezzata per colpire le libertà di tutti. Onorare quei sacrifici, promuovendo la legalità e la civiltà, è un dovere morale che avvertiamo nelle nostre coscienze”.

Sassoli: “In Europa rappresenta un modello per la lotta alle mafie”. Anche le istituzioni europee non dimenticano l’impegno profuso da Borsellino, assieme a Falcone, nella lotta alle mafie: “La strage di via D’Amelio è una ferita ancora aperta e uno dei fatti più bui della nostra storia”, ha sostenuto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in un video messaggio diffuso durante la manifestazione organizzata dal centro studi intestato al magistrato e alla sorella Rita.

“Borsellino – ha detto Sassoli – era un giudice che aveva il senso dello Stato, un magistrato scrupoloso, coraggioso nell’applicazione delle leggi: un esempio su come si deve amministrare la giustizia. Con il suo amico e collega Giovanni Falcone ha incarnato pienamente l’impegno rispetto ai valori della legalità. Ricordare le stragi del 1992 vuol dire anche valorizzare la professionalità e la straordinaria umanità di questi servitori dello Stato animati da principi etico-morali, due persone che amavano la vita, consapevoli dei rischi”.

“Le loro strategie investigative e il loro metodo di lavoro – ha aggiunto Sassoli – continuano a rappresentare un modello virtuoso della lotta alla criminalità organizzata. E proprio la Commissione europea ha lanciato una strategia unitaria per la lotta alla criminalità organizzata facendo un passo avanti verso la cooperazione tra le diverse polizie europee e le autorità giudiziarie dei nostri paesi per condividere dati, informazioni, inchieste”.

“Sconfiggere le mafie è possibile – ha concluso – con scelte appropriate. L’Europa ha riconosciuto, per esempio, l’importanza della normativa italiana sulla confisca dei beni e sul loro utilizzo in favore della collettività”.

Calabrò (Barcellona P.G.): “Il suo esempio ci rende orgogliosi”. “Il suo esempio ci rende orgogliosi di appartenere a questa Nazione e indica a tutti la via del coraggio e della legalità. – si legge in una nota del sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto Giuseppe Calabrò – Oggi, come ogni anno da quella infame tragedia, torniamo a ricordare Paolo Borsellino, gli agenti della sua scorta e tutti i servitori dello Stato che hanno dato la vita per la legalità e la nostra libertà”.

Intanto stasera, alle ore 20, si terrà, per il venticinquesimo anno consecutivo, la tradizionale fiaccolata in memoria delle vittime, in via D’Amelio. La fiaccolata sarà organizzata dal “Forum 19 Luglio”, cartello che raggruppa trasversalmente associazioni, movimenti ed istituzioni, e “Comunità ’92”, coordinamento che unisce le varie anime della destra siciliana ideatrici della manifestazione.

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