“Il Mims continua a stupirci con scelte sul Ponte di Messina che superano logica e buonsenso al punto da farci pensare a una strategia per perdere tempo allo scopo di rimandare l’opera pubblica sine die”. Lo dicono in una nota i deputati della Lega Edoardo Rixi (responsabile nazionale Infrastrutture), Alessandro Pagano (vice capogruppo alla Camera), Domenico Furgiuele e Nino Germanà, dopo l’audizione di ieri in Commissione trasporti del ministro Giovannini sul Ponte dello Stretto.
“Nella sua relazione in Commissione trasporti, – proseguono – il ministro Giovannini ha parlato esplicitamente di confronto in atto tra due progetti: a campata unica (già approvato in ogni passaggio e pronto per la realizzazione) e a tre campate (dove non esiste uno straccio di progetto e dove gli studi dei fondali ne dimostrano l’impossibilità). Il ministro ha altresì tirato in ballo i 50 milioni euro stanziati dal predecessore De Micheli, da impiegare per la comparazione.
“Nulla di nuovo con Giovannini, siamo alle idee assurde del Conte 2 e alla volontà di non realizzare il ponte stavolta mascherata da una finta disponibilità. La Lega non ci sta e chiede al ministro perché sta andando contro lo spirito dell’odg approvato lo scorso 30 giugno assumendosi la responsabilità storica, economica e politica del blocco di un’opera voluta dalla gente come dalle regioni Sicilia e Calabria, che serve a tutto il Paese e che ha già un progetto ‘chiavi in mano’, quello a campata unica, già approvato in ogni sua fase da tutti gli enti e le autorità competenti.
“La realtà è che, per evitare che si affronti l’argomento davanti all’opinione pubblica, Pd e M5s si aggrovigliano in tatticismi che fanno perdere tempo e soldi all’economia della Sicilia e di tutto il Paese. Ma non possiamo accettare che a reggere il moccolo sia proprio il ministro di un governo Innovativo come quello guidato da Draghi”.