Bloccato il riscatto delle case comunali per una maxi ipoteca, Gioveni: “Si faccia chiarezza”

Pare che un’ottantina di famiglie aventi il diritto di riscattare gli alloggi comunali in cui risiedono non possano esercitarlo perché sugli stessi grava un’ipoteca, dovuta sembrerebbe ad un debito di circa 700 mila euro che il Comune ha nei confronti di terzi.

“Chi poteva immaginare che su circa 80 alloggi comunali potesse gravare un’ipoteca che al momento ne vieta la vendita agli assegnatari aventi diritto?”. Si chiede al riguardo il consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni, che ha chiesto i necessari chiarimenti al Presidente della Patrimonio Spa Roberto Cicala su una vicenda che sta penalizzando altre decine di assegnatari.

“In sostanza – spiega Gioveni – nel premettere che intendo dare merito al Presidente Cicala che dopo il suo insediamento ha subito attivato tutte le procedure di dismissione degli alloggi che prima erano in capo al Dipartimento politiche della casa, è accaduto che nelle ultime settimane diversi inquilini in possesso dei requisiti di legge per il riscatto dei propri alloggi, si sono sentiti dire dagli uffici che la compravendita in atto è impedita da una ipoteca che grava su una ottantina di immobili, dovuta sembrerebbe ad un debito di circa 700.000 euro che il Comune ha nei confronti di terzi.

“È ovvio che, pur non addossando alcuna responsabilità alla Patrimonio Spa per questo piccolo “macigno” che si è ritrovato – prosegue il consigliere – non posso non esprimere il dispiacere per queste famiglie che, al pari di tanti altri, hanno tutto il diritto di poter diventare proprietari di alloggi che abitano anche da 50 anni!

“Ecco perché ho chiesto dei chiarimenti specifici al Presidente Cicala – conclude Gioveni – chiedendo sia di conoscere tutti i dettagli che hanno determinato questo nuovo blocco delle vendite, sia di adoperarsi con tutti i mezzi e i passaggi amministrativi necessari a cancellare l’ipoteca gravante sugli alloggi al fine di poter riattivare le procedure per la dismissione”.

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