Il Movimento Cinque Stelle accende i riflettori sull’assenza di partecipazione nella gestione della Città metropolitana di Messina. L’Ente da troppo tempo ormai affidata a due soli uomini al comando: il sindaco metropolitano, Cateno De Luca, funzione svolta dal primo cittadino del Comune capoluogo, e dal commissario straordinario.
In una interrogazione indirizzata al Presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’Assessore per le Autonomie locali e Funzione Pubblica, Marco Zambuto, il deputato regionale Antonio De Luca accende i riflettori sul caso Messina e ricorda che con Decreto Presidenziale della Regione Siciliana n. 576 del 2 luglio 2018 sono state affidate al Sindaco pro tempore del Comune peloritano le funzioni del Sindaco Metropolitano e quelle della Conferenza Metropolitana, organo collegiale con poteri propositivi e consultivi di cui avrebbero dovuto far parte tutti i sindaci dei comuni appartenenti alla Città metropolitana.
«Tale situazione, consentita dal summenzionato D.P.R.S. ma contraria allo spirito e alla lettera della legge istituiva delle Città Metropolitane– si legge testualmente nell’interrogazione – perdura ormai da tre anni e di fatto ha escluso i Sindaci degli altri 107 Comuni della Provincia di Messina da qualsiasi forma di partecipazione e controllo».
Oltre alla Conferenza Metropolitana, c’è un altro organo collegiale previsto dalla legge istituiva delle Città Metropolitane rimasto al momento sulla carta, e cioè il Consiglio metropolitano, che nelle intenzioni del legislatore è chiamato a svolgere funzioni di indirizzo politico e di controllo e dev’essere composto da 15 consiglieri, scelti con elezione di secondo livello tra i Sindaci e i Consiglieri Comunali dei 108 Comuni. Come evidenzia l’on. De Luca nella sua interrogazione, la Regione – con decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 511/GAB del 17 febbraio 2020 – ha sostituito il Consiglio metropolitano, mai eletto nonostante i tanti rinvii, con la figura del Commissario straordinario della Città Metropolitana di Messina.
«Tale situazione gestionale- attacca senza mezzi termini il deputato regionale Antonio De Luca – è anomala e paradossale in quanto si concretizza in una sorta di dominio gestionale quasi monocratico con l’esclusione dello stesso territorio metropolitano e dei suoi rappresentanti».
A proposito del Commissario straordinario della Città Metropolitana di Messina, Santi Trovato, a suo tempo nominato e attualmente in carica, il portavoce pentastellato si interroga sull’opportunità del ruolo conferitogli , visto che «non risulta essere più dirigente regionale o di ente regionale, ma risulta essere stato nominato, dopo selezione pubblica, direttore generale dell’Amam s.p.a., che ha come socio unico il Comune di Messina e che ha rapporti con l’ A.T.I. (Ambito Territoriale Idrico) istituito presso la stessa Città Metropolitana».
Alla luce di quanto evidenziato nella sua interrogazione , il deputato Antonio De Luca interroga quindi il presidente Musumeci e l’Assessore Zambuto per sapere «se e in che maniera intendano intervenire in modo da attivare un meccanismo di controllo e gestione effettivamente partecipata degli organi istituzionali della Città Metropolitana, anche mediante l’attivazione della Conferenza Metropolitana e la modifica dei provvedimenti sinora assunti circa le doppie funzioni del Sindaco Metropolitano di area vasta».