Dove essere la resa dei conti con i “dissidenti” che si spacciavano maggioranza rimandati a casa con le pive nel sacco. Il consiglio di Confcommercio Messina ha ratificato i bilanci con una maggioranza qualificata. Si tratta di un nuovo tassello verso il risanamento, anche amministrativo, dell’associazione datoriale dopo che il nuovo direttore generale, Gianluca Speranza, ha preso in mano le redini della Confcommercio Messina.
I mal di di pancia dei “dissidenti” sono passati in secondo piano rispetto alla forza della maggioranza detenuta dal presidente Carmelo Picciotto. Gli otto, capeggiati dall’arzillo Salvatore Sciliberto, hanno abbandonato i lavori in segno di protesta mettendo fine al dissenso che era stato fatta passare per maggioranza.
A parte la ratifica dei bilanci, si è trattato di un innegabile successo politico di Picciotto che ha ricacciato nell’oblio i consiglieri che si erano intestati una battaglia persa. Nelle democrazie compiute a vincere è sempre la maggioranza, non le “sceneggiate” a mezzo comunicati e conferenze stampa. In realtà, a Roma l’azione dei “dissidenti” – dicono alla Confcommercio – non era stata nemmeno presa in considerazione. Anzi, non era stata accolta bene perché i problemi di un’associazione vanno discussi all’interno della stessa senza mettere sulla piazza problemi che in realtà non ci sono, se è vero com’è vero che il Consiglio ha approvato i documenti contabili.
Con la ratifica dei bilanci si chiude una pagina turbolenta che non ha ha scalfito – lo fa notare lo stesso interessato – la tenuta del presidente provinciale Carmelo Picciotto.