“Ma come è possibile che nel 2021 ancora si possa discutere delle carenze di personale da destinare al 118?”. Inizia così una riflessione di Beppe Picciolo in merito alla morte di Olga Cancellieri, avvocata nota in città ed esponente di Addiopizzo, a seguito di un incidente stradale. Secondo le prime ricostruzioni, la donna era ancora in vita dopo l’incidente ma pare che i soccorsi del 118 siano giunti in ritardo, vanificando ogni speranza, seppur minima, di poterla salvare.
Per questo motivo Picciolo chiede una riforma del sistema del 118, volta ad colmare le carenze di personale e a valorizzare e incentivare il ruolo del personale medico soccorritore: “Ma lo sapete – prosegue – che chi lavora a servizio della nostra sicurezza a bordo delle autoambulanze non ha un contratto a tempo indeterminato, ma solo un rapporto convenzionale tipo medici di famiglia? Lo sapete che le tutele salariali sono limitate anche in caso di malattia del personale?
“Lo sapete che non c’è un ricambio generazionale del sistema 118 con personale sanitario over 55 costretti a turni massacranti? Credo di no ed è materia oscura anche per molti addetti ai lavori del mondo della comunicazione! Personalmente l’ho scritto sette anni fa, l’ho verbalizzato più volte in Commissione Sanità, proprio lì ho spiegato che certe professioni logoranti, senza incentivi economici, non sono per nulla appetibili! Ma niente, lettera morta!
“Ebbene anche dall’esterno del Palazzo continuo la mia battaglia! Ma che nessuno faccia adesso il “caduto dalla naca”. I ritardi nei soccorsi sono frutto di tutto ciò… e del tirare a campare, tanto adesso c’è il COVID! Occorrono riforme strutturali e legislative, indispensabili a livello nazionale e regionale! Non so se Olga si sarebbe potuta salvare… ma solo avere un minimo dubbio non mi fa dormire la notte!”.