“La convenzione stipulata nel mese di maggio 2021 tra l’Asp di Messina e la Fondazione San Raffaele Giglio di Cefalù finalizzata a garantire, presso il Presidio Ospedaliero SS. Salvatore di Mistretta, una U.O. di Urologia per alcuni giorni al mese non produrrà alcun vantaggio al comune di Mistretta, tantomeno alla popolazione dei Nebrodi e men che meno all’Asp di Messina. Inoltre, è opportuno evidenziare che, per avviare con estrema urgenza il percorso convenzionale con l’Istituto San Raffaele Giglio di Cefalù, l’Asp di Messina non ha intrapreso l’indispensabile istituto del confronto sindacale, violando così le regole delle corrette relazioni sindacali. Infatti, si è configurata una violazione dell’art. 28 (condotta antisindacale) della legge 300/1970, per la quale siamo stati l’unica organizzazione sindacale a denunciare questa gravissima inadempienza al Giudice del Lavoro: l’udienza in questione è stata fissata per il prossimo 19 Novembre” lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, Giuseppe Calapai, segretario generale Uil Fpl, e Corrado Lamanna, responsabile prov. Area Medica Uil Fpl.
“A nostro avviso, la convenzione in questione avrebbe, inoltre, violato le previsioni della legge Balduzzi in merito al numero dei posti letto di medicina previsti per gli ospedali delle zone disagiate, Mistretta è uno di questi. Infatti, per poter avviare l’attività relativa alle prestazioni della U.O. di Urologia, sono stati ridotti del 50% i posti letto di Medicina che sono passati dal numero di venti a soltanto dieci causando così, non solo un gravissimo disagio alla popolazione di Mistretta e del suo hinterland già gravemente penalizzata per i pesanti tagli subiti, ma anche provocando un’evidente eccedenza di personale infermieristico che rischia di essere trasferito in altre strutture ospedaliere. Oltre ai suddetti aspetti certamente non banali, quello che colpisce è la firma sulla convenzione apposta da parte del Direttore generale pro tempore in quanto assegna alla Fondazione Giglio un esorbitante riconoscimento pari al 90% della valorizzazione dei relativi DRG, concordando, altresì, tutta una serie di spese di cui all’art. 4 della convenzione che, testualmente, così recita: “Il professionista e/o l’equipe della U.O. di Urologia della Fondazione Istituto G. Giglio incaricati per lo svolgimento delle attività di che trattasi sono tenuti ad agire in accordo con gli indirizzi definiti dal RSPP della Fondazione, nonché all’osservanza dei regolamenti vigenti presso l’ospedale di Mistretta, che i consulenti si impegnano a visionare prima dell’inizio dell’attività convenzionale. L’Asp di Messina si impegna a rendere i locali e gli impianti idonei e funzionali agli usi prescritti dalla presente convenzione, sia in termini di sicurezza, sia di funzionalità. Resta a carico dell’Asp di Messina la conduzione dei locali e manutenzione dei locali ordinaria e straordinaria degli impianti utilizzati nel complesso operatorio, degenze e tutte le aree utilizzate ai sensi della convenzione. L’Asp messinese si impegna altresì a rendere conformi alla normativa vigente in materia tutti gli impianti e le apparecchiature
elettromedicali messe a disposizione della Fondazione, a garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria; in particolare le manutenzioni periodiche verifiche di sicurezza elettrica e tutte le necessarie manutenzioni correttive per il normale funzionamento delle apparecchiature degli impianti“. Alcuni interrogativi sono inevitabili: quali vantaggi avrebbero l’Asp di Messina e la città di Mistretta? Preso atto che la convenzione prevede anche l’istituzione di un ambulatorio di Urologia, come mai non è mai stato attivato? E ancora, i pazienti che vengono ricoverati per essere sottoposti ad intervento chirurgico appartengono al bacino del territorio messinese? A nostro avviso, questa operazione rischia di arrecare un importante danno erariale all’Asp di Messina” hanno proseguito i sindacalisti della Uil.
“Infatti, conti alla mano, siamo assolutamente persuasi che il solo 10% del DRG che dovrebbe essere appannaggio dell’Asp non sarà certamente sufficiente per coprire i soli costi fissi, senza, fra l’altro, considerare tutte le ingenti spese relative alla prevista manutenzione straordinaria che è sempre a carico dell’Asp. Quindi, altro che vantaggi: oltre al danno la beffa!!L’operazione si sta rivelando alla stregua di un grande bluff che non solo non produce benefici all’ASP, ma può essere causa di fortissimi disagi sia per i cittadini-utenti che non trovano più disponibilità di posti letto di Medicina, che per i lavoratori che rischiano la mobilità e i trasferimenti. Pertanto, siamo estremamente fiduciosi che il Giudice del Lavoro possa smantellare l’impianto della convenzione per le gravissime carenze procedurali adottate dall’Asp di Messina in violazione del vigente CCNL stante che l’azienda sanitaria provinciale non ha minimamente coinvolto nel contratto di Convenzione le organizzazioni sindacali. Con grande orgoglio possiamo, infine, affermare che questa vicenda rappresenta l’ennesima certificazione della nostra azione finalizzata a difendere, senza se e senza ma, la sanità pubblica nel nostro territorio“ hanno così concluso Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, Giuseppe Calapai, segretario generale Uil Fpl, e Corrado Lamanna, responsabile prov. Area Medica Uil Fpl.