Politiche sociali, il garante dell’infanzia rompe il silenzio: “Basta insinuazioni, si lavori a tutela dei minori”

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Politiche sociali, il garante dell’infanzia rompe il silenzio: “Basta insinuazioni, si lavori a tutela dei minori”

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lunedì 06 Dicembre 2021 - 08:37

Dura presa di posizione di Angelo Costantino,
garante dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Messina sul sistema degli affidamenti familiari.

“Per rispetto del mio ruolo istituzionale ho sempre evitato di essere trascinato in polemiche politiche sterili che spesso nulla hanno a che vedere con la tutela dei minori.
Alla luce, però, di alcune dichiarazioni e/o di sottili insinuazioni che ho ascoltato in questi giorni mi preme fare alcune precisazioni.
La polemica sul sistema degli affidamenti familiari non nasce da una presa di posizione del garante dell’infanzia ma da una precisa e circostanziata richiesta-denuncia dell’Autorità giudiziaria inoltrata al Comune di Messina in data 15/10/2021 che ho volutamente segretato per rispetto alla magistratura.
Di questa missiva il sindaco di Messina è venuto a conoscenza dal sottoscritto, in data 21/11/21 per tramite dell’assessore Musolino. In una telefonata intercorsa con l’assessore Musolino in merito alla possibilità di partecipare al tavolo tecnico indetto dal suo assessorato sul contrasto all’abuso di alcool tra i minori, mi sono permesso di sollecitarla a velocizzare la trasmissione degli atti richiesti dal Tribunale. È prassi del garante e rientra nel suo mandato istituzionale farsi tramite tra gli enti Istituzionali, facilitarne il dialogo velocizzando, ove possibile, l’iter amministrativo. È successo in questa situazione e continuerà a succedere.
Ho appreso, sempre in quella telefonata, che il sindaco non era stato informato della richiesta pendente e pertanto mi è stato richiesto dall’assessore Musolino la trasmissione del documento in mio possesso inviatomi per conoscenza.
Ho appreso in una successiva telefonata con l’assessore Musolino che il Sindaco ha nell’immediatezza indetto una riunione urgente per giorno 23/11/21 con la responsabile del Centro affidi, gli assessori competenti, il dirigente, il segretario generale e il direttore generale per fare il punto della situazione.
Ho appreso dal dirigente,nei giorni successivi, che il Sindaco aveva dato immediato mandato per esitare entro i termini (15 dicembre 2021) le richieste dell’Autorita giudiziaria. Dai regolari contatti con le assistenti sociali del Comune ho appreso, ancora, che stavano lavorando strenuamente per trasmettere le relazioni richieste. Quanto riferito è semplicemente ciò che è accaduto. Le determinazioni in merito al Dipartimento non sono di mia competenza e non ho mai interferito. Ho apprezzato però l’intervento del sindaco, che, seppur informato in ritardo, è intervenuto tempestivamente.
L’esiguità e le difficoltà del personale del Centro affidi e del Servizio sociale sono note da tempo ed evidenziate, atti alla mano, da una consigliera comunale che in commissione comunale del 25/11/21, a cui sono stato invitato,ha depositato documenti, di cui non ero a conoscenza, che dimostrano che già dal 2018 la responsabile del Centro affidi aveva comunicato le difficoltà del servizio.
Sono felice se a seguito di queste segnalazioni finalmente si sono accesi i riflettori sulle difficoltà del Servizio sociale comunale, che soffre di una seria carenza di personale che solo in parte è stata compensata dall’immissione in ruolo di una ventina di assistenti sociali del Pon inclusione, che per contratto possono occuparsi solo di alcune pendenze. Sono a conoscenza di una riorganizzazione in atto del Servizio con la probabile nomina di un coordinatore che faciliterà, si spera, la funzionalità del Servizio stesso.
Se ciò sta avvenendo è anche per le numerose lamentele dell’utenza che hanno interessato il mio Ufficio e che mi hanno visto, mio malgrado, coinvolto in procedimenti giudiziari nella qualità di garante come persona informata sui fatti, su procedimenti che riguardano ricorsi promossi dall’utenza contro il dipartimento ed il personale del Servizio sociale.
Sono a conoscenza, ancora, di procedimenti presso l’ordine professionale regionale a carico del personale del Comune sempre a seguito di segnalazioni dell’utenza. Tutto ciò dimostra una sofferenza del Servizio e del personale che purtroppo gestisce un numero enorme di fascicoli. Anche su questo sono sempre rimasto in silenzio per evitare qualsiasi strumentalizzazione.
Sono e rimango a disposizione del sindaco, delle commissioni comunali e regionali per mettere a disposizione quanto di mia conoscenza per migliorare i servizi a tutela dei bambini. Non è mia responsabilità intervenire se non attraverso l’unico strumento a disposizione del garante: le segnalazioni agli organi competenti.
Non accetto alcuna insinuazione circa il mio operato perché quanto dichiarato è supportato dalla necessaria documentazione.
Duole ancora apprendere, proprio in questi giorni, dallo stimatissimo presidente dell’Associazione Arcigay di Messina, Rosario Duca, che alla sua specifica richiesta al Coordinatore dei Tavoli tematici della legge 328 del Comune circa l’assenza del garante dell’infanzia, soprattutto al tavolo “Tutela dell’infanzia”, il responsabile avrebbe dichiarato che la scelta dei partecipanti spetta all’assessore.
Ho appreso già in data 14 settembre dell’avvio di questi tavoli da un’associazione, con la quale collaboro regolarmente, e nei giorni successivi da numerosi operatori che mi chiedevano perché il garante dell’infanzia non fosse stato coinvolto. Ho sempre risposto che non avevo mai ricevuto invito a presenziare e che sarei sempre stato disponibile.
Ricordo però al responsabile dei tavoli tematici e all’assessore che l’Ufficio del garante è una Istituzione del Comune di Messina e che al pari, e forse più di altre, ha titolo per sedere ai tavoli che riguardano la tutela dei minori. Anche su questo ho fatto silenzio.
Altro potrei riferire ma tanto basta per rappresentare le difficoltà di lavoro dell’Ufficio che ho l’onore di presiedere. Sono abituato a lavorare in silenzio e con dedizione mettendo a disposizione gratuitamente, sino a quando mi sarà possibile, le mie competenze a servizio della tutela dei minori.
Tutto il resto appartiene a dinamiche che non mi appassionano, che non accetto e che non accetterò mai.
Non sono mai stato iscritto ad alcun partito politico, non ho mai svolto campagna elettorale per nessun candidato politico ed ho partecipato alla selezione pubblica per ricoprire il ruolo di Garante selezionato solo su curriculum. Al momento della mia nomina non conoscevo personalmente alcun consigliere comunale. Non accetto alcuna insinuazione dall’assessore Calafiore circa la mia imparzialità. Temo piuttosto che le mie segnalazioni di questi anni abbiano infastidito l’assessore spingendola non solo ad escludere il Garante dell’Infanzia dai tavoli istituzionali ma ad impedirgli gia’ nel luglio del 2020 la concessione del mio sostegno ad una associazione,con l’utilizzo della partita iva del Comune, per la partecipazione ad un bando pubblico per il reperimento di finanziamenti a favore dei minori.
Se avessi voluto strumentalizzare il mio ruolo avrei reso pubblico anche il parere del Segretario generale, che ho richiesto in merito a questa vicenda, e che ha chiarito le competenze del Garante e dell’assessorato. Parere trasmesso dal Segretario anche all’ Autorità garante nazionale che avevo interessato del caso.
Tutto quanto affermo e’ documentabile in ogni sede.
Alla luce delle dichiarazioni dell’assessore Calafiore che ritengo offensive sarà mia cura trasmettere alle Autorità competenti quanto a mia conoscenza per difendere la mia azione istituzionale e la mia immagine.
Sono e resto disponibile con tutti, soprattutto con l’utenza, e rispettoso delle Istituzioni che rappresentano lo Stato ma ne’ l’assessore Calafiore ne’ alcun consigliere comunale potrà influenzare la mia azione Istituzionale per come ritengo di aver dimostrato in questi anni.
Tanto è dovuto a chiarimento”.

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