Alla fine il dirigente Salvatore De Francesco, al quale il sindaco aveva attribuito le colpe per l’annullamento dei concerti, salva la faccia al sindaco cateno De Luca. Salvi i concerti di Carmen Consoli e di Achille Lauro, sarà presente alla festa di Capodanno anche Nino Frassica con la sua band. Salta invece l’esibizione di Colapesce e Dimartino.
Il “Natale della Rinascita” è salvo, ma a quale prezzo? Achille Lauro costerà 100mila euro, Carmen Consoli, 40 mila, Nino Frazzica circa 35mila euro; se a questi costi aggiungi quelli di Bennato, Zarrillo e Fogli la somma complessiva sfiora i 300mila euro (cifra approssimativa, s’intende). Fatto sta che il Comune sborserà parecchi soldi contenuti in quel salvadanaio dei fondi per l’emergenza Covi che Palazzo Zanca con i suoi amministratori ha abilmente dirottato su iniziative di intrattenimento musicale e non solo.
A conti fatti, quasi 2 mln di euro saranno impiegati per gli eventi del Natale della Rinascita, per pagare costi di concerti, servizi e giovani assunti a tempo determinato che si sono messi subito al lavoro dopo bandi e selezioni lampo. Sarebbe interessante conoscere nomi e cognomi di questi giovanotti.
Detto questo, c’è da aggiungere che i quattrini spesi da Palazzo Zanca per le autoclebrazioni degli amministratori, di fatto sono stati sottratti alle family-card e ai sostegni alle imprese. Questo perché i “bocconiani” della Giunta De Luca avevano intenzione di dare sostegno all’economia cittadina dilaniata dall’emergenza Covid. Portare avanti politiche di marketing territoriale a attrarre turismo. Nulla di tutto questo, fino ad ora, se è vero che i concerti sono poco partecipati, vuoi per le limitazioni, vuoi per l’offerta, mentre nel centro commerciale della città il Comune ha colpevolmente dimentica di promuovere iniziative, tranne la tanto decantata ruota e una serie di esibizioni da parrocchia con “talenti alle prime armi” ed esibizioni di band misconosciute.
C’e poco da commentare… è uno schiaffo a tutti quei cittadini messinesi che purtroppo vivono in uno stato di disagio economico.
TUTTI QUESTI SOLDI DOVEVANO ESSERE UTILIZZATI PER LA FAMILY CARD GLI SPETTACOLI NON DANNO DA MANGIARE, IN QUESTO MOMENTO QUESTI SPETTACOLI SONO UNO SCHIAFFO ALLA POVERTA’ ASSURDA QUESTA COSA, SONO SEMRE PIU’ SCONCERTATA L’ITALIA FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI.