Serve un milione di euro per chiudere il bilancio in pareggio? E che problema c’è, interviene subito Palazzo Zanca attingendo al fondo di riserva. MessinaServizi ha trovato il modo più semplice possibile per mettere a posto i conti e risultare una società gestita in maniera impeccabile.
Peccato che l’operazione potrebbe essere un “azzardo”, finanziario, al punto che i consiglieri comunali pare siano sul punto di spedire le carte alla Procura della Corte dei Conti. E non solo.
La stessa Corte che ha “stracciato” il Piano di riequilibrio iniziato da Accorinti e finito da De Luca. Risultato? Il Comune di Messina rischia il dissesto finanziario.
Ma torniamo alla MessinaServizi, la società “capeggiata” da Pippo Lombardo, il quale ogni giorno giustamente si bea per i risultati raggiunti dalla differenziata. Giusto, ma a quale costo?
Come risulta dalla delibera n. 714 dello scorso 15 dicembre, l’amministrazione comunale ha gentilmente concesso alla Partecipata comunale un extrabudget di oltre 1mln di euro. La richiesta inoltrata al Comune dalla Società di via Longo è datata 29 novembre 2021.
Occhio alle date. In appena 15 giorni, l’amministrazione comunale introita la richiesta, il dirigente dà parere favorevole, il direttore generale scrive due note al dirigente del Dipartimento Servizi finanziari, sollecitando di impinguare i conti della MessinaServizi. Infine, la deliberazione con il sindaco assente perché impegnato nel suo tour canoro “A modo mio“.
Conti quindi armonizzati e applausi a scena aperta al presidente Lombardo.
Tutto normale? No, dicono i consiglieri comunali, che a questo punto vogliono vederci chiaro. Infatti, è pronta battaglia perché l’amministrazione ha baypassato l’aula, utilizzando il fondo riserva attraverso un cosiddetto “soccorso finanziario”. Operazione sulla quale vi sarebbero forti dubbi e per la quale è stato già predisposto un fascicolo da inviare alle autorità competenti.
Intanto, la stessa Partecipata che ha chiesto soldi al Comune per armonizzare il bilancio sta predisponendo un’altra infornata di assunzioni. Si parla di 85 unità che dovrebbero essere impiegate per il verde cittadino, mettendo fine al continuo ricorso agli affidamenti esterni.