Messina detiene il triste primato dei contagi e in molti si chiedono, legittimamente, se l’aumento dei contagi possa essere in qualche modo collegato alla scellerata operazione del “Natale della Rinascita”. Concerti in piazza, feste nelle parrocchie, mercatini in piazza e tanto altro ancora potrebbero essere la causa scatenante dei numerosi focolai scatenati in questa città.
Il sindaco, fino a che ha potuto, ha tentato di difendere il suo operato ma alla fine è stato costretto a capitolare. S’è preso la scena mediatica nazionale difendendo i “suoi” concerti che avrebbero dovuto innescare, attraverso una grande e scellerata operazione, innescare quella tanto decantata economia circolare, voluta dai “bocconiani” della sua giunta.
Il risultato sta nei dati dei contagi: ieri Messina è stata la città siciliana con il numero più alto dei contagiati. Un numero strabiliante che sta trascinando l’intera Sicilia in zona Arancione, con le conseguenze economiche devastanti per il tessuto economico. E se da un lato, il sindaco di Messina ha distribuito le proprie mancette ad Enti, associazioni e professionisti impegnati nel più grande harakiri, dall’altro oggi si contano morti e contagiati.
Una riflessione va fatta perché il sindaco, rappresentate e primo responsabilità della sua comunità, avrebbe dovuto preservare i cittadini dai rischi legati alla diffusione del virus che ad inizio dicembre cominciava a farsi minaccioso.
Oggi per il sindaco Cateno De Luca diventa facile cavalcare la tigre e sparare ad alzo zero contro Nello Musumeci e Reggero Razza. Se i contagi sono aumentati vertiginosamente un motivo dei deve esserci e non può che essere drammaticamente collegato a quelle scellerate iniziative del “Natale della Rinascita”.
Spiace rivelarlo, ma Cateno De Luca dovrebbe porsi qualche interrogativo sulle sue responsabilità.