Come anticipato nei giorni scorsi, Cateno De Luca ha presentato al segretario generale del Comune la lettera di dimissioni dalla carica di sindaco della città metropolitana. Inizia dunque il conto alla rovescia di venti giorni affinché le dimissioni, al momento revocabili, diventino definitive.

Non è la prima volta che De Luca firma o comunque minaccia le dimissioni dalla carica di primo cittadino salvo poi tornare sui suoi passi. In genere, De Luca ha usato lo spauracchio delle dimissioni per mandare avanti la sua azione di governo. Non avendo alcun consigliere all’interno del Consiglio comunale, il suo esecutivo è sempre stato appoggiato da una precaria maggioranza, motivo per cui l’approvazione di alcuni atti significativi del suo programma politico è passata dalla minaccia, formale o informale, di dimettersi: una volta divenute irrevocabili, dalle dimissioni seguirebbe lo scioglimento del Consiglio comunale e, dunque, il ritorno alle urne.

Questa volta, però, c’è un elemento fondamentale che aumenta le probabilità secondo cui De Luca possa dimettersi realmente da primo cittadino: le elezioni regionali. Politicamente parlando, il 2022 è un anno importante per la Sicilia. A novembre, infatti, si terranno le elezioni del presidente della Regione Siciliana. De Luca, al riguardo, non ha mai fatto mistero di ambire ad essere eletto presidente regionale. Già ad ottobre 2018, a pochi mesi dall’elezione come sindaco di Messina, De Luca, in occasione delle dimissioni da parlamentare regionale, dichiarò: “Il mio sogno è tornare a Palermo da Governatore: il mio non è un addio, è un arrivederci”.

A tre anni di distanza, quella che sembrava un’ipotesi è divenuta di fatto una certezza: ad ottobre 2021, in occasione dell’assemblea di Sicilia Vera che si è tenuta a Taormina, ha annunciato l’avvio della sua operazione “Liberazione della Sicilia”, con la quale mira a diventare il “sindaco di Sicilia”. Con le dimissioni di oggi, probabilmente, De Luca ha iniziato di fatto la sua corsa alla regione.