“La ripresa dell’attività di urologia all’ospedale di Mistretta in convenzione con la Fondazione Giglio di Cefalù, a cui si è aggiunta anche l’oculistica, lascia aperte tutte le problematiche ed i dubbi sollevati dal sindacato in ordine ai costi finanziari a carico dell’Asp di Messina ed al destino dei dipendenti in servizio nella struttura. Nessuno si illuda che la mancata decisione del Giudice del Lavoro sul ricorso promosso dalla Uil-Fpl possa essere considerata come un via libera alla fuga dal confronto sindacale, essendo stata semplicemente la conseguenza della presa d’atto da parte del giudice della sospensione della convenzione, al momento dell’udienza, tra l’azienda sanitaria e la fondazione e, dunque, del venire meno della materia del contendere”.
Lo scrive in una nota stampa il segretario provinciale della Uil-Fpl, Pippo Calapai.
Il dirigente sindacale poi rincara la dose: “Oggi, le ragioni del contenzioso ritornano prepotentemente alla ribalta in seguito alla ripresa dell’attività sanitaria ed il confronto con il sindacato non può essere evitato rientrando tale scelta nelle materie da sottoporre all’interlocuzione come stabilito dall’art. 5 del CCNL della Sanità. A scanso di equivoci, riaffermiamo che teniamo sempre nella massima attenzione e favorevolmente il potenziamento dell’offerta sanitaria dell’ospedale di Mistretta ed in genere della provincia di Messina ma siamo pure convinti che l’ASP non può sottrarsi al confronto con i rappresentanti dei lavoratori in ordine ai costi ed agli oneri finanziari che graveranno sul bilancio dell’azienda e sugli eventuali esuberi derivanti dalle scelte regionali ed aziendali. Non dimentichiamo che nell’ASP di Messina la rimodulazione della rete ospedaliera, risalente a tre anni addietro, non ha trovato ancora piena realizzazione e numerose unità operative inserite anche nelle reti tempo dipendenti non sono state attivate per mancanza di budget per cui è improcrastinabile una valutazione in ordine alle scelte destinando le risorse economiche prioritariamente alla soddisfazione dei reali interessi della popolazione della provincia. Nello specifico, non possiamo fare a meno di sottolineare che l’attuale convenzione comporta benefici soltanto per la fondazione privata e costi per l’azienda pubblica di cui, peraltro, godrebbero, quasi esclusivamente, assistiti di altra provincia e, quindi, sottraendo budget alle necessità degli utenti di Messina oltre a rimarcare l’esigenza di evitare esuberi tra i dipendenti dell’ospedale. Purtroppo, la completa assenza di relazioni sindacali da parte dell’ASP di Messina nella persona del Commissario Straordinario, dott. Bernardo Alagna, ha costretto la UIL FPL di Messina a denunziare ancora una volta l’azienda sanitaria per violazione dell’art. 28 della legge 300/70 con fissazione dell’udienza il 24 febbraio 2022. Tutto ciò, dovrebbe far riflettere l’assessore regionale della salute, avv. Ruggero Razza, e sollevare dall’incarico il commissario straordinario per la reiterazione del mancato rispetto di norme contrattuali”.
Conclude nel documento il dirigente sindacale, Pippo Calapai.