Vertenza Polizia municipale, prosegue lo stato di agitazione

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Vertenza Polizia municipale, prosegue lo stato di agitazione

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sabato 05 Febbraio 2022 - 10:12

Sul fronte vertenza Polizia municipale scoppia di nuovo lo scontro tra sindacati e amministrazione comunale. Dopo la momentanea sospensione dello stato di agitazione concordata lo scorso 26 gennaio, un nutrito fronte sindacale – CGIL, CISL, UIL, CSA, SILPOL – ne ha annunciato la riattivazione, in quanto insoddisfatto delle risposte fornite dall’Amministrazione sulle tematiche della vertenza.

“Dall’amministrazione atteggiamento superficiale”. “Non si può che rilevare, come del resto si era già ribadito in Prefettura, che rispetto alle problematiche inerenti la nomina del Comandante e l’assunzione di personale di P.M., le risposte fornite dall’Assessore Musolino e dal Direttore Generale Basile, non hanno aggiunto nulla di nuovo, legando gli eventuali provvedimenti all’approvazione del Piano di Riequilibrio, mentre sulla questione dei “cambi di profilo” vi è stata ulteriore conferma a non voler aprire alcun confronto o tavolo tecnico, ritenendo legittimo il percorso già intrapreso. Quanto sopra rappresenta ulteriore conferma dell’atteggiamento di superficialità e noncuranza con il quale si sono affrontate le tematiche generali della P.M. di Messina e dei lavoratori di questo settore.

“Le risorse finanziarie ci sono”. “Certamente rispetto a queste posizioni non si può che dissentire atteso che, per quanto riguarda i primi due aspetti, vi erano e vi sono tutte le condizioni finanziarie e legislative che potevano e possono consentire di indire sia il bando per il comandante che quello per l’assunzione di nuovi operatori. Non lo si è fatto per scelta politica, quella stessa che oggi preclude, per ragioni di spazio nell’Organigramma vigente, la presenza di un ulteriore dirigente in aggiunta a quelli rimasti dopo i vari tagli effettuati.

“Lo stesso dicasi per le assunzioni, atteso che lo stesso piano di riequilibrio prevedeva assunzioni nell’Ente già a partire da quest’anno e comunque, rispetto alla Polizia Locale, la normativa in questi anni ha consentito di derogare anche ai vincoli assunzionali. In questa sede si è operato invece, piuttosto che in modo strutturale con immissione di personale a tempo indeterminato, utilizzando l’Istituto del “Comando” da altre Amministrazioni, metodica che aggira la forma ma non l’impegno finanziario dell’Ente, stante l’obbligo di restituzione delle risorse per il prestito ottenuto.

I 46 agenti e la stabilizzazione. “I 46 agenti assunti a tempo determinato sono un supporto ottenuto attraverso il finanziamento dei Decreti Sicurezza del Ministero dell’Interno. A conclusione del periodo accordato, si avrà modo di vedere la vera volontà di questa Amministrazione Comunale se sarà quella della stabilizzazione. Il “cambio dei profili”, una mera operazione di facciata e spot sui social, ha creato solo danno ai lavoratori interessati, nessun risparmio economico ed ancor più la loro sostituzione con altri operatori prelevati dalla strada, quella strada sempre decantata come un mantra dove dovrebbero vivere e morire i componenti del Corpo di Polizia Municipale di Messina. Tale operazione ha procurato disservizi e un danno generale, tant’è che finito lo spot è dovuta cominciare un’operazione di rientro per far fronte a necessità e all’assolvimento di processi indifferibili che attengono alle altre funzioni della P.M.

L’organizzazione dei servizi. “Su un solo punto il confronto si è realizzato e questa nostra nota ritardata nella pubblicazione è a verifica della volontà assunta nella sede di confronto del 26 di gennaio: il sistema dei servizi e la necessita di programmarne taluni con una cadenza almeno mensile. Gli errori e gli orrori organizzativi assunti da chi prende decisioni senza rapportarsi con professionalità ed esperienze acquisite sono diventati regola, che si traduce nel vero danno all’attività lavorativa ed alla vita di relazione degli appartenenti alla P.M. Non è pensabile centralizzare servizi giornalieri per trecento persone su fantomatiche programmazioni algebriche e verificare il disastro degli ultimi mesi con pubblicazione dei fogli di servizio ad orari improbabili, assenze, sviste e continue rimodulazioni.

“Proseguiremo con lo stato di agitazione”. “Ciò rende necessaria qualche mea culpa ed anche l’umiltà di tornare sui propri passi. È un’operazione sulla quale si è cercato di trovare unità di intenti ma ad oggi, a distanza di una settimana, non si apprezza alcun segnale, come ci si attendeva, di inversione di rotta, attraverso la programmazione mensile dei servizi serali/notturni, la predisposizione dei turni ai Corpi di Guardia, l’eliminazione delle deroghe e la contestuale partecipazione di tutti a detti servizi che rientrano peraltro tra quelli disagiati.

“Le scriventi organizzazioni sindacali esprimono insoddisfazione e forte rammarico per la gestione delle tematiche di una vertenza che non ha avuto e non ha alcuna connotazione di strumentalizzazione politica ma traduce e finalizza l’insofferenza dei lavoratori verso obiettivi la cui rappresentanza rientra nel ruolo istituzionale del sindacato. Gli atteggiamenti dell’Amministrazione si ritiene debbano essere improntati a realizzare buone relazioni sindacali, pur nel rispetto dei ruoli. Pertanto, nel verificare la chiusura, quasi totale, si conferma il mantenimento dello stato di agitazione e si programmeranno, in assenza di segnali inequivocabili di svolta, azioni di lotta ed iniziative nei confronti degli Enti preposti alla vigilanza sulle tutele dei lavoratori”.

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