Unime, rinnovato il Polo Papardo: il grazie al Rettore della comunità accademica

red..me

Unime, rinnovato il Polo Papardo: il grazie al Rettore della comunità accademica

red..me |
martedì 08 Febbraio 2022 - 10:37

Dopo due anni di pandemia, per il Polo di Scienze dell’Università di Messina il 2022 sarà probabilmente l’anno della ripartenza, grazie anche al rilancio della sede principale, quella del Papardo, che dopo anni di incuria ed abbandono è stata finalmente restituita, completamente ristrutturata, alla comunità accademica. “Abbiamo adesso a disposizione oltre 240 nuovi laboratori per la ricerca e la didattica, totalmente adeguati per permetterci di affrontare le sfide scientifiche del futuro”, si legge in una lettera, firmata da 188 docenti Unime, con la quale si ringrazia il rettore Salvatore Cuzzocrea per il lavoro profuso affinché venisse raggiunto questo risultato.

“Stiamo vivendo un momento storico che porterà grandi trasformazioni, la ripartenza dopo la pandemia è una grande opportunità. – si legge nella lettera – Molto può e deve fare la società civile, importante e sostanziale sarà il ruolo che la formazione e la ricerca riusciranno a svolgere. Presentare quelle che possono essere le potenzialità del Polo di Scienze dell’Università di Messina, rinnovato grazie all’impegno, in prima persona, del Rettore – Prof. Salvatore Cuzzocrea – è la motivazione di questa lettera.

“Per il Polo di Scienze questa ripartenza, infatti, coincide con un nuovo inizio in una sede, il Polo Papardo, che dopo anni di incuria ed abbandono è stata finalmente restituita, completamente ristrutturata, alla comunità accademica ed al territorio. Gli anni della ristrutturazione, parzialmente sovrapposti a due anni di pandemia, sono stati anni di grandi disagi, ed estremamente faticosi. Cionondimeno, da subito, abbiamo adattato la nostra organizzazione, le nostre professionalità e la logistica, anche con il determinante contributo del personale tecnico-amministrativo, cercando in tutti modi di alleviare i disagi soprattutto per gli studenti. Abbiamo continuato a svolgere quella che è una missione importante, l’interazione con il territorio di cui ben conosciamo caratteristiche e criticità, per esempio attraverso diversi progetti con le Scuole nell’ambito anche di progetti nazionali in cui l’Università di Messina è parte attiva (quali, per esempio: Piano Nazionale Lauree Scientifiche, I Lincei per una nuova didattica nella scuola: una rete nazionale). Adesso siamo pronti per ripartire. Siamo convinti che per ripartire bisogna essere coscienti delle proprie forze, valorizzare le proprie potenzialità, far conoscere tutto quello che negli ultimi anni è stato fatto e che ci permette oggi di essere pronti a dare un contributo forte alla ripartenza del territorio e del Paese.

“Il nuovo Polo Papardo è all’altezza degli sforzi profusi che hanno restituito dignità al nostro luogo di lavoro; esso ha spazi totalmente rinnovati, nuove aule e nuovi laboratori di ricerca e didattica attrezzati con strumentazioni all’avanguardia, in cui accogliere studenti e dottorandi, dove poter finalmente continuare con rinnovato entusiasmo e mezzi adeguati la nostra attività scientifica. Tutto questo è possibile grazie alle decisioni ed alle azioni intraprese negli ultimi tre anni. Vogliamo quindi esprimere il nostro apprezzamento e ringraziamento al Magnifico Rettore, Prof. Salvatore Cuzzocrea, interlocutore sensibile e pronto ad ogni sollecitazione, e a tutta la governance dell’Ateneo: grazie al loro impegno, attenzione e straordinario impulso operativo abbiamo adesso a disposizione oltre 240 nuovi laboratori per la ricerca e la didattica, totalmente adeguati per permetterci di affrontare le sfide scientifiche del futuro. È stata anche compiuta una scelta politica importante che ha comportato ulteriore lavoro ed impegno: riunire nel Polo di Papardo la gran parte dei ricercatori di numerose aree scientifiche (Matematiche, Informatiche, Fisiche, Biologiche, Scienze della Terra, Chimiche e Farmaceutiche), ponendo le basi per una ricerca e didattica multidisciplinare, al passo con le esigenze dei tempi.

“Ci preme anche ricordare la ristrutturazione dell’Aula Magna “Vittorio Ricevuto” e la sua trasformazione in moderno Auditorium, già disponibile ad accogliere congressi scientifici a carattere nazionale ed internazionale, concerti ed eventi di pubblico rilievo. Ulteriori e continui progetti sono in cantiere per rendere ancora più attraente, accogliente e funzionale il Polo, per esempio attraverso la realizzazione di nuove aree per gli studenti, sia in termini di aule studio che come aree di condivisione e aggregazione, utilizzabili quando la pandemia ci darà finalmente tregua.

“Notevoli energie sono anche state dedicate per dare nuove occasioni ai giovani: in tre anni si sono reclutati molti giovani ricercatori che potranno far ulteriormente migliorare il livello della ricerca scientifica, già riconosciuta a livello internazionale ed in continua crescita, come dimostrato dai recenti dati che posizionano l’Ateneo di Messina tra i primi 500 Atenei al mondo per la qualità della ricerca, secondo il prestigioso ranking QS.

“L’offerta formativa dei corsi di studio (CdS) esistenti è stata rinnovata; si sono aperti nuovi importanti percorsi (CdS triennale in Sostenibilità ed innovazione ambientale, CdS triennale in Scienze nutraceutiche e alimenti funzionali, CdS magistrale in Scienze dell’alimentazione e nutrizione umana, CdS magistrale in lingua inglese Geophysical sciences for seismic risk ed altri sono in fase di realizzazione) che dimostrano la sensibilità dell’Ateneo nel dare nuove risposte ed opportunità al territorio valorizzandone le peculiarità; altri corsi sono stati aperti alle iscrizioni senza il numero chiuso, precedentemente imposto da strutture inadeguate. Si stanno anche ristrutturando nuove residenze per studenti, per aumentare la recettività dell’Università di Messina, aspetto che, nel 2018, in occasione della visita dell’ANVUR, aveva penalizzato il giudizio generale sull’Università.

“Questo è il momento, come in tutte le occasioni di difficoltà e di rinascita, di mostrare l’appartenenza alle istituzioni, il senso di identità, l’abnegazione nella professione e la disponibilità verso gli studenti che sono e devono continuare ad essere al centro della strategia di sviluppo dell’Ateneo. L’unità di noi docenti farà la differenza”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta