Green pass, Disobbedienza civile scrive ai parlamentari: “Libertà calpestate, urge un dibattito in Aula”

Parte da circa duecento messinesi del gruppo Disobbedienza civile una lettera-appello ai parlamentari italiani, nell’ambito della quale vengono esortati ad avviare urgentemente un dibattito sulle libertà fondamentali degli italiani, che a detta del collettivo sarebbero state calpestate, specie nei confronti dei circa 10 milioni di italiani non ancora vaccinati. Riportiamo qui di seguito alcuni estratti della lettera-appello, che può essere letta in forma integrale, con tanto di elenco dei firmatari, cliccando qui.

“A due anni dallo scoppio della pandemia, è ormai palese una grave discriminazione ai danni di circa 10 milioni di cittadini italiani non vaccinati, che soffrono limitazioni delle libertà fondamentali riconosciute dalla Carta Costituzionale e dalle convenzioni internazionali, molto più penetranti di quanto non sia accaduto nel corso della prima fase dell’emergenza.

“Il culmine della violazione dei diritti umani si è raggiunta con il sequestro di tutti i cittadini non vaccinati presenti sulle isole alla mezzanotte del 9 gennaio del 2022: i siciliani sono stati liberati solo grazie ad un’ordinanza illegittima dei presidenti delle Regioni di Sicilia e Calabria, che il governo non ha neppure impugnato, segno evidente della consapevolezza del grave abuso.

“Solo qualche giorno fa, il Consiglio d’Europa, organo istituito con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, nella risoluzione del 27 gennaio del 2022 ha ribadito la raccomandazione di ‘utilizzare i certificati di vaccinazione solo allo scopo designato di monitorare l’efficacia del vaccino, i potenziali effetti collaterali e le reazioni avverse’, come già era stato richiesto dall’Assemblea nella sua Risoluzione 2361 del 2021. D’altro canto, la stessa Risoluzione 2361/2021 del Consiglio d’Europa aveva raccomandato di ‘garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, per potenziali rischi per la salute o per non volersi vaccinare’.

“La discriminazione in Italia è giunta sin dentro le aule scolastiche: da ultimo, infatti, il Governo italiano è arrivato a prevedere per legge la discriminazione – senza alcuna evidenza scientifica di utilità per la salute – tra i bambini (vaccinati e non vaccinati) a scuola, luogo per eccellenza dell’inclusione e dell’integrazione. Il diritto alla libertà di decidere della propria salute è sancito dall’articolo 32 della Costituzione e, in particolare dall’ultimo comma, che fa espresso divieto al Parlamento di emanare leggi che obblighino i cittadini a cure mediche che non siano rispettose della dignità umana: tali debbono considerarsi i trattamenti medici la cui sicurezza non sia stata validata da adeguata sperimentazione prima dell’immissione in commercio. Tale assoluto divieto è stato inserito dai Padri Costituenti proprio al fine di evitare che si potessero ripetere le atrocità verificatesi durante la Seconda guerra mondiale. L’obbligo di vaccinazione, peraltro introdotto dal Governo con decreto legge, è quindi in netto e palese contrasto con la predetta norma costituzionale.

“È tempo che ciascun parlamentare comprenda che non è privando di tutti i diritti di cittadinanza una minoranza di 10 milioni di cittadini, non è creando delle spaccature insanabili nella comunità, non è lacerando le famiglie che si tutela davvero la salute e il benessere collettivo. È arrivata l’ora che ciascun parlamentare si ricordi che è il rappresentante di tutti i cittadini. Chiediamo quindi ai senatori e ai deputati italiani di avviare urgentemente in Parlamento un dibattito sulle libertà fondamentali degli italiani e con comportamenti concreti di ricondurre la legislazione al rispetto dei principi repubblicani, bloccando così la deriva autoritaria”.

red..me

Published by
red..me