La premessa è d’obbligo. Cateno De Luca non ha fatto altro che ripetere che le società Partecipate sono state autentici bancomat della politica. Lo ha detto in campagna elettorale, annunciando la riduzione, salvo poi aumentarne il numero una volta eletto. Con questo non vogliamo alludere al fatto che De Luca abbia usato le Partecipate come bancomat, ma è pacifico che la presenza di tre consiglieri di amministrazione è funzionale alla sua azione politica. E con la campagna elettorale alle porte, per di più con un presidente di una Partecipata che svolge il doppio ruolo di amministratore della “Cosa Pubblica” e presidente del movimento “Sicilia Vera”, è pacifico che vi sia un minimo di conflitto d’interessi.
Le Partecipate, come ha detto De Luca, hanno proseguito a svolgere una discutibile funzione, se è vero che lo stesso ex sindaco li abbia utilizzati per collocare suoi uomini al comando, nominandoli nei rispettivi Cda. In buona sostanza, alcune di esse, soprattutto quelli di recente costituzione – come la Patrimonio Spa (oggi in liquidazione) – sono servite per pagare gli stipendi ai componenti dei consigli di amministrazione.
E se da un lato De Luca ha stigmatizzato proprio le Partecipate per l’uso improprio fatto dalla politica, egli stesso ha provveduto a modificare gli statuti – come nel caso della MessinaServiziBeneComune – trasformando l’amministratore unico in Cda composto da tre membri. Il tutto per aumentare i posti da assegnare ai fedelissimi, aumentandone quindi i costi di gestione.
Adesso la musica è decisamente cambiata, e ieri l’aula consiliare con un colpo di spugna ha approvato la modifica allo Statuto dell’Amam, dopo avere fatto la stessa cosa per l’Atm, e come farà con tutte le altre Partecipate. Se il Commissario, Leonardo Santoro, darà seguito all’atto di indirizzo politico dell’aula, Palazzo Zanca risparmierà quasi mezzo milioni di euro all’anno. E per un Comune in pre-dissesto, con il rischio di default, è davvero tanta roba.
Ieri, in Consiglio comunale da registrare l’intervento di Alessandro Russo che ha letteralmente umiliato il suo collega Nello Pergolizzi, folgorato sulla via di Fiumedinisi. Il pedigree politico di Pergolizzi è variegato, uno che in politica ha abbracciato tutte le “fedi” passando da Destra a Sinistra mediante autentiche piroette politiche. Oggi è diventato un “deluchiano” di ferro, al punto che si presta al ruolo di “spalla” per le dirette (anzi macchiette), Fb dell’ormai ex sindaco Cateno De Luca.