Dodici misure cautelari sono state notificate dalla Polizia di MESSINA a conclusione di una indagine su presunte irregolarità nella permanenza irregolare di numerosi migranti, che avrebbe provocato un ingiusto profitto. Quattro persone sono finite in carcere, quattro ai domiciliari mentre per 4 il Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha disposto l’obbligo di presentazione alla P.G. Le indagini della Polizia coprono un periodo che va dal giugno 2020 ad oggi e hanno preso spunto nel corso dell’attività di verifica correlata al rilascio dei permessi di soggiorno ai cittadini extracomunitari che ne facevano richiesta presso il Commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto. Tra i destinatari di misura cautelare, ci sono imprenditori, datori di lavoro, intermediari e il gestore di un patronato che, secondo l’ipotesi investigativa, approfittando del ruolo rivestito garantiva un canale privilegiato e la conoscenza specifica della normativa da aggirare per un ritorno di natura economica. Dagli accertamenti è emerso un sistema articolato e ben rodato basato su schemi predefiniti che, in più occasioni, si ripetono. L’evidente incongruenza tra quanto dichiarato dai cittadini extracomunitari e la realtà dei fatti dimostra un consolidato uso di documentazione falsa attestante contratti di lavoro, buste paga, contributi previdenziali nonché attestazioni relative alla residenza dei diretti interessati. In molteplici casi, ad esempio, le dichiarazioni di ospitalità provenivano dalla stessa persona e per lo stesso immobile dove, in realtà, il cittadino straniero non era mai stato. I gravi indizi di condotte delittuose sono stati, inoltre, corroborati, da intercettazioni ambientali e analisi del traffico telefonico.