Prosegue a ritmo serrato il lavoro dei dirigenti della Camera di Commercio in vista del rinnovo camerale. A metà luglio scade il mandato dell’attuale presidente, Ivo Blandina, e le operazioni per il rinnovo del Consiglio camerale e quindi della nuova governance, stanno andando avanti.
Esclusi rinvii, come accaduto in passato, anche perché se i tempi di dovessero diluire si andrebbe verso un “pericoloso” periodo di Commissariamento dell’Ente camerale. Ciò che tutte le associazioni datoriali intendono scongiurare.
Per questo motivo, la task-force allestita dal segretario generale, Paola Sabella, sta lavorando sodo alle verifiche delle posizioni degli iscritti delle associazioni, per presentare la nuova “geografia” del Consiglio camerale all’assessorato regionale alle Attività Produttiva, cui spetterà l’emissione del relativo decreto e quindi si procederà all’insediamento del nuovo consiglio.
Se fino a qualche mese addietro c’era la convinzione che l’attuale governance potesse viaggiare verso un sostanziale mantenimento dello “status quo”, oggi con l’apparentamento fra Confcommercio e Cesac, i numeri potrebbero essere stravolti, con il commercio di riferimento di Picciotto e Sciotto che potrebbe fare la parte del leone.
Il segretario generale, Paola Sabella, fresco di prolungamento del contratto, sta sovrintendo i lavori relativi alle verifiche e dalla Camera di Commercio non trapela praticamente nulla sulle “forze” che si andranno a contendere la nuova governance.
L’unica cosa che trapela riguarda la rigidità dei controlli perché si vuole scongiurare una valanga di ricorsi e soprattutto code di carattere giudiziario. Scongiurare quindi code “velenose” per impedire che la Camera di Commercio possa finire in un prolungato commissariamento.