Infantino “Mondiali biennali? Non è una proposta Fifa ma parliamone”

DOHA (QATAR) (ITALPRESS) – Un appello alla pace, le speranze per l’appuntamento di fine anno in Qatar e uno sguardo al futuro, al calendario internazionale post-2024 e a quello che è diventato ormai un terreno di scontro, il Mondiale ogni due anni. Il 72esimo Congresso della Fifa a Doha è l’occasione per Gianni Infantino per fare un punto su tanti temi, a partire dall’invasione dell’Ucraina che ha portato all’esclusione della Russia dalla prossima Coppa del Mondo. “Sono molto triste per quello che sta succedendo, durante la mia presidenza mi sono confrontato con situazioni di conflitto in altre parti del mondo – ricorda – Il calcio non può risolvere i conflitti da solo ma può contribuire a farlo”. Ottimista sull’impatto del Mondiale in Qatar (“Sarà l’occasione per il mondo arabo di presentarsi al resto del mondo e dimostrare che si può e si deve vivere insieme. Inoltre i giocatori non dovranno affrontare viaggi e non arriveranno al Mondiale stanchi ma all’apice della loro forma”), Infantino è tornato sull’ipotesi di ridurre da quattro a due anni la cadenza della Coppa del Mondo. “Voglio chiarire una cosa: la Fifa non ha proposto il Mondiale biennale – ha sottolineato – In occasione dell’ultimo Congresso l’88% delle Federazioni ha votato per studiarne la fattibilità e la Fifa lo ha fatto, giungendo alla conclusione che è fattibile. Ma ora siamo in una nuova fase, di consultazione, di discussione, in cui si provano a trovare accordi e compromessi. Lavoreremo insieme per avere un dibattito e trovare la soluzione che sia più adatta a tutti, perchè tutti ne traggano beneficio, ogni feedback è importante – si è mostrato aperto il presidente della Fifa – Abbiamo raccolto tanti pareri positivi ma anche una grande opposizione ed è da qui che il confronto deve ripartire. Potremmo andare a votare e avere la maggioranza ma è più importante convincere tutti che è importante fare qualcosa di più per il calcio, che sia un Mondiale ogni due o tre anni o altre competizioni. Dobbiamo pensare a cosa è meglio per far crescere il calcio e ci prenderemo il tempo che ci vuole. Non abbiamo fretta ma i tempi sono cambiati rispetto a quando si è deciso di giocare i Mondiali ogni 4 anni e dobbiamo vedere cosa possiamo fare meglio, prendendoci anche un pò più di tempo ma facendo le cose per bene”.
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