Pulizie Atm, prosegue la protesta dei lavoratori della Zenith

Prosegue la protesta dei lavoratori della Zenith, azienda che gestisce in appalto il servizio di pulizia di bus, tram e locali di Atm. Dalle 10 e 30 di oggi i dipendenti manifesteranno davanti alla sede della Zenith, in via Oratorio San Francesco: “Non si può continuare a lavorare dovendo pulire in meno di 10 minuti un autobus, per poi vedersi anche addebitare l’inadeguatezza del servizio”, dichiara Vincenzo Capomolla, dirigente del Sindacato Generale di Base, spiegando il motivo della protesta.

“Da tempo – prosegue – mettiamo l’accento su tempi e contratti in quello che è un servizio ed un appalto pubblico, comunale: se a settembre, dopo una serie di manifestazioni, abbiamo trovato una quadra temporanea con i lavoratori disponibili ad impegno ulteriore persino oltre il dovuto contrattuale pur di cercare di rendere un servizio adeguato, con la proroga dell’appalto oltre il termine del 28 febbraio non si può pensare che la disponibilità extra dei lavoratori diventi prassi normale. Ma proprio per nulla.

“Davanti alla chiusura aziendale se si dovrà pulire un autobus in meno di dieci minuti, vuol dire che faremo così, ma crediamo che la città meriti qualcosa in più. Se si deve persino approfittare delle macchine personali, non siamo più disponibili. Siamo lontanissimi da contratti di lavoro e tempi adeguati, i lavoratori hanno stretto i denti, ma non siamo disponibili a mettere sotto il tappeto i problemi o a far diventare questa la situazione normale.

“Ancora, non comprendiamo come da qualche giorno ATM spa stia procedendo regolarmente alla pulizia anche con i propri dipendenti, al di là di quanto assicurato qualche settimana fa in Consiglio Comunale, schierando qualche decina di lavoratori, assunti per altro, e dotandoli di strumentazione adeguata. Da sempre invece lamentiamo un’organizzazione di appalto con lavoratori costretti a tempi, mezzi e contratti inadeguati: pochissime unità di personale, con contratti molto part time e strumentazione, diciamo basica. Ma i cattivi eravamo noi vero?”.

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