Messina, a marzo l’inflazione schizza al 7,7%

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Messina, a marzo l’inflazione schizza al 7,7%

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venerdì 15 Aprile 2022 - 12:18

A Messina nel mese di marzo l’inflazione – cioè l’aumento generalizzato e prolungato dei prezzi – è balzata al 7,7% rispetto all’anno precedente. Lo rende noto l’ufficio statistica del comune di Messina. Gli indici dei prezzi al consumo, usati per misurare l’inflazione, di marzo 2022 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19.

A Messina nel mese di marzo 2022 si registra un incremento congiunturale (cioè rispetto al periodo precedente) del 1,1% e tendenziale (cioè rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) del +7,7% dell’indice dei prezzi al consumo.

Cosa è aumentato. A causare questa forte lievitazione dei prezzi, come prevedibile, è stato soprattutto l’aumento dei prezzi associati ad elettricità e combustibili, che superano il 30 percento rispetto all’anno precedente. In particolare, crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente: prodotti alimentari e bevande analcoliche (+7,1%), bevande alcoliche e tabacchi (+0,4%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+32,3), mobili, articoli e servizi per la casa (+1,3%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,8%), trasporti (+12,7%), ricreazione, spettacoli e cultura (+0,9%), servizi ricettivi e ristorazione (+3,5%), altri beni e servizi (+1,7%). Viceversa, decrescono abbigliamento e calzature (-0,2%), comunicazioni (-2,5%) e istruzione (-0,4%).

Perché sono aumentati i prezzi. La nota del comune offre una sintetica analisi dei fattori che hanno contribuito a determinare le dinamiche di prezzo più marcate dei beni e servizi a rilevazione centralizzata nel mese di marzo. Prodotti per fumatori: si registra un aumento congiunturale per quanto riguarda i sigari e sigarette (+1%; +1,7% il tendenziale), dovuto all’aumento di alcune marche, e gli articoli per fumatori (+1%).

Energia elettrica: si rileva un aumento congiunturale per quanto riguarda l’energia elettrica del mercato libero (+1,4%; +65,5% il tendenziale) e il gas di città o gas naturale del mercato libero (4,6%), legato alla crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche.

Servizi di trasporto: nel trasporto aereo si registra un incremento congiunturale nei voli nazionali (+18,8%; -30,2% il tendenziale) e in quelli europei (+21,3%; -5,9% il tendenziale), viceversa un calo in quelli intercontinentali (-11,1%; +7,8% il tendenziale). L’incremento dei voli nazionali ed europei è dovuto soprattutto al segmento low cost, mentre la flessione dei prezzi dei voli intercontinentali è dovuta essenzialmente al segmento tradizionale. Si rileva inoltre una diminuzione dei prezzi dei trasporti ferroviari nazionali (-4,9%; -17,9% il tendenziale), a causa di una maggiore disponibilità di offerte per l’intercity notte e l’alta velocità, e un aumento dei prezzi del trasporto marittimo (+2%; +10,1% il tendenziale), da attribuire soprattutto alle destinazioni verso l’estero.

Attività turistiche e ricreative: per quanto riguarda i servizi turistici si rileva una diminuzione congiunturale dei prezzi dei pacchetti vacanza nazionali (-7,5%; +0,7% il tendenziale), dovuta essenzialmente al segmento montagna, e dei pacchetti vacanza internazionali (-3,3%; -1,7% il tendenziale), da attribuire al segmento mar Mediterraneo. In diminuzione, sebbene in modo più lieve, anche i prezzi dei villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili (-0,2%; +7,2% il tendenziale), mentre aumentano i prezzi degli agriturismi (+2,1%). Per i servizi ricreativi si registra una riduzione degli impianti di risalita (-4%; +15,2% il tendenziale) e per i parchi nazionali, giardini zoologici, giardini botanici (-0,7%; +5,7% il tendenziale) a fronte di un aumento dei parchi di divertimento (+2,9%; +3,1% il tendenziale).

Cultura: si rileva una riduzione congiunturale del prezzo dei libri di narrativa (-2,8%; -1,6% il tendenziale) e del download degli e-book (-12,5%; -18,6% il tendenziale). Si registra, infine, una flessione congiunturale del prezzo dei periodici (-0,8%; +0,5% il tendenziale), legato ad una diversa distribuzione degli allegati.

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