Il “pastazzo” è servito

Redazione

Il “pastazzo” è servito

martedì 19 Aprile 2022 - 19:59

Cateno De Luca usava questo termine odioso per descrivere gli “impasti” degli avversari. Presi di mira durante le sue dirette intrise di insulti. De Luca ha sempre stigmatizzato la politica degli inciuci, quella che si sarebbe spolpata Messina. Ma oggi, a costo di riprendersi la città nelle mani per gestirla come la FENAPI, sta imbarcando praticamente di tutto. E oggi quel “pastazzo” (il cibo da dare in pasto ai porci), lo sta dolcemente servendo ai propri elettori.

La politica ha sempre riservato colpi di scena, ma quello che sta accadendo a Messina è un unicum destinato a fare scuola nel panorama di una politica che si spinge sempre più verso il basso.

Il caso della Lega (ufficialmente spaccata), sta scandendo le ultime giornate di campagna elettorale, ma non sarà l’ultimo. Anzi non è l’ultimo, perché Cateno De Luca a costo di vincere le amministrative sta stringendo patti anche col diavolo. Scorrendo i nomi dei candidati già ufficializzati, non è difficile preconizzare una riedizione di quelli che c’erano prima, abili a trovare una nuova casa, in un movimento che di vero ha solo il nome. Il resto è tutta una finzione, capace di suscitare le simpatie di un elettorato culturalmente schiacciato e destinato a masticare (politicamente parlando), gli avanzi dei pasti degli uomini che De Luca porrà ai posti di comando.

L’ingresso di Germanà nella compagine a sostegno di Basile, lo stesso che qualche settimana addietro Cateno De Luca definiva il bagnino del Papete (sono parole sue), non sposterà migliaia di voto. Ma è un ingresso simbolico che da un lato (sponda Germanà) “rompe il sistema”, dall’altro (sponda De Luca) punta alla distruzione del “sistema”, a beneficio del proprio tornaconto politico.

Oggi, l’annuncio dell’ingaggio dell’ex magistrato Angelo Giorgianni, un personaggio che si è trovato anche lui nel bel mezzo del “pastazzo”. Una figura certamente autorevole, che adesso però dovrà adeguarsi ai modi di Cateno De Luca.

In mezzo ci sono gli elettori: quelli che credono fortemente nella finta rivoluzione (i quali si accontentano del pastazzo), e quelli che invece hanno capacità critica e con molta dignità si accontentano del brodo vegetale.

Davide Gambale

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