Non solo dipendenti Inps infedeli, i titolari delle tre società di recupero crediti di Palermo, MESSINA e Riccione si avvalevano anche di un dipendente del comune di Quartu Sant’Elena nel cagliaritano. Questo è il secondo filone dell’indagine della guardia di finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis che ha portato oggi a mettere i sigilli alla Toke Credit di Palermo, la Legal Promo srl di Riccione e la Adr group di MESSINA. Un secondo atto che riguarda i presunti illeciti compiuti dagli imprenditori dopo la sospensione del funzionario di Palermo da parte dell’Inps. I titolari delle società si sarebbero rivolti ad un dipendente del comune di Quartu Sant’Elena, che risulterebbe aver ugualmente compiuto numerosi accessi abusivi alle banche dati a lui in uso in ragione del suo lavoro per fornire informazioni riservate afferenti a soggetti debitori, ottenendo in cambio somme di denaro per un ammontare pari a 8.000 euro. Ma non solo, un secondo dipendente Inps, questa volta della sede di Napoli-Soccavo in cambio di denaro avrebbe reperito informazioni riservate tramite numerosi accessi abusivi ai sistemi informatici per la società messinese ma anche per altre ditte di consulenza amministrative della Campania.
Corruzione, sequestri a società recupero crediti
venerdì 20 Maggio 2022 - 08:58
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