Quindici giorni fa iniziava lo spoglio elettorale e ancora oggi non c’è il dato ufficiale della competizione elettorale. Qualcuno grida giustamente allo scandalo, si sprecano gli appellativi ma in pochi ricordano che a Messina la prassi del ritardo è patologica.
Situazione quasi analoga nel 2018, quando si registrarono ritardi mostruosi nelle operazioni di spoglio. Il dato su cui oggi si dovrebbe riflettere è proprio questo: perché a Messina si continuano a registrare ritardi?
La macchina elettorale è da rottamare, non ci sono presidenti di seggio opportunamente formati, lo stesso dicasi per gli scrutatori, e allora i ritardi diventano fisiologici.
Democrazia sospesa
Ancora oggi, non avendo il dato ufficiale impantanato a quanto pare a causa di due sezioni, a Messina la democrazia rimane sospesa perché c’è un sindaco e una giunta, ma non c’è un Consiglio comunale che, in linea di principio, rappresenta il popolo.
Il nodo delle sezioni cambiate
C’è un aspetto sul quale è molto probabile entreranno in gioco gli avvocati e riguarda l’operazione di cambio delle sezioni senza darne preventiva comunicazione agli aventi diritto al voto. In primo luogo c’è da verificare la portata del fenomeno che potrebbe essere determinante ai fini della regolarità delle elezioni. Se qualcuno riuscisse a dimostrare che gli aventi diritto al voto sono stati impossibilitati ad esercitare il proprio diritto, al punto che l’esito delle elezioni avrebbe potuto essere stravolto, allora c’è il rischio fondato che si possa tornare al voto.
Gli uffici comunali dovrebbero comunicare – si tratta di un parolone – quanti elettori si sono visti cambiare la sezione elettorale senza averne avuta comunicazione. In casi del genere, il Comune dovrebbe avvisare a mezzo raccomandata gli elettori dell’avvenuto cambio, che a quanto pare riguarderebbe sezioni della zona Nord.
Su questo argomento la magistratura, quella penale, dovrebbe indagare se dietro questo cambio ci sia stata una regia occulta finalizzata ad impedire a qualcuno di esercitare il proprio diritto. Non si spiegherebbe altrimenti l’altissima astensione di votanti registrata a Messina.
La magistratura dovrebbe indagare per dare delle risposte.
Il difetto (doloso?) di comunicazione
Che Palazzo Zanca avesse cambiato le sezioni elettorali lo sapevano in pochi. Al di là delle comunicazioni che il Comune avrebbe (il condizionale è d’obbligo), fare ai diretti interessati, non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale. Nell’era dei Social sarebbe stato sufficiente un comunicato stampa da parte del Comune per dire che molti elettorali avrebbero trovato la sorpresa del cambio di sezione. Nulla di tutto questo, come se qualcuno avesse “ordito” un piano per creare disagi a una parte di elettorato. Del resto leggendo alcuni post sui Social, in molti hanno rinunciato al voto dopo che hanno scoperto di non essere più iscritti nella sezione in cui hanno votato per anni. Con l’aggravante che nessuno era nelle condizioni di indicare in quale sezione l’elettore avrebbe potuto votare.
Era necessario cambiare le sezioni?
Un altro interrogativo al quale si dovrebbe dare una risposta. Perchè si è operato questo cambio? Che esigenza vi era di effettuare queste modifiche peraltro non comunicate?
Insomma, c’è lavoro per la magistratura. I cittadini vogliono sapere se il voto sia stato condizionato.
Davide Gambale