In Sicilia lo scettro per l’incremento della differenziata appartiene a Siracusa che doppia Messina. Malissimo invece Catania.
Nell’anno 2020 nella gestione del ciclo dei rifiuti, Venezia e Cagliari tra la gestione dei rifiuti metropolitani l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata. E 56 capoluoghi hanno superato il target del 65%, contro i 51 del 2019 ei 17 del 2015, con Treviso, Ferrara e Pordenone che si aggiudicano il primo posto (oltre l’87%).
Lo afferma l’Istat nel report ‘Ambiente Urbano – anno 2020′, secondo cui nell’anno della pandemia se, da un lato, e’ diminuita la produzione di rifiuti urbani, dall’altro c’e’ un rallentamento dei progressi ottenuti nella raccolta differenziata che, in tutta Italia, si attesta al 63% (con un incremento di 1, 8 punti percentuali rispetto al 2019, decisamente inferiore a quello medio annuo registrato nel triennio precedente di 2,9 punti percentuali). La quota di raccolta differenziata nei comuni capoluogo raggiunge il 52,5% (+0,8 punti percentuali sul 2019). Anche in questo caso l’incremento e’ nettamente inferiore rispetto a quello medio annuo del triennio precedente (+2,5 punti percentuali). La quota piu’ elevata di raccolta differenziata (67,7%) si ha nel Nord-est, seguita nel Nord-ovest (59,0%), Centro (50,3%), Sud (43,0%) e Isole (43,0%) 32,0%). Nel 2020, 56 capoluoghi hanno superato il target del 65%, contro i 51 del 2019 ei 17 del 2015, svettano Treviso, Ferrara e Pordenone (oltre l’87%). In 37 capoluoghi si registra una quota di raccolta differenziata inferiore rispetto all’anno precedente.
La più lunga consistente si rileva a Catania (-4,9 punti percentuali). In sei i capoluoghi si registra invece un incremento di oltre 10 punti percentuali, come Siracusa (+20,4) tra i capoluoghi di provincia, eMessina (+10,4) tra quelli metropolitani.