A Messina nel mese di giugno l’inflazione – cioè l’aumento generalizzato e prolungato dei prezzi – è balzata al 9,2% rispetto all’anno precedente. Lo rende noto l’ufficio statistica del comune di Messina. Gli indici dei prezzi al consumo, usati per misurare l’inflazione, di marzo 2022 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19.
A Messina nel mese di marzo 2022 si registra un incremento congiunturale (cioè rispetto al periodo precedente) del 1,4% e tendenziale (cioè rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) del +9,2% dell’indice dei prezzi al consumo.
Cosa è aumentato. Crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente: prodotti alimentari e bevande analcoliche (+10,2%), bevande alcoliche e tabacchi (+1,2%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+32,1%), mobili, articoli e servizi per la casa (+3%), servizi sanitari e spese per la salute (+1%), trasporti (+16,5%), ricreazione, spettacoli e cultura (+1,2%), servizi ricettivi e ristorazione (+4,7%), altri beni e servizi (+1,5%).
Cosa è diminuito. Decrescono abbigliamento e calzature (-0,2%), comunicazioni (-1,7%) ed istruzione (-0,4%).
Perché sono aumentati i prezzi. La nota offre una sintetica analisi dei fattori che hanno contribuito a determinare le dinamiche di prezzo più marcate dei beni e servizi a rilevazione centralizzata nel mese di giugno 2022:
– Prodotti per fumatori: si rileva una lieve crescita congiunturale di sigari e sigaretti (+0,1%; +1,7%), dovuta all’aumento di alcune marche di sigari.
Servizi di telefonia: Si registra una lieve diminuzione dei servizi di telefonia mobile (-0,1%; -0,2%).
– Energia elettrica: aumento congiunturale per quanto riguarda l’energia elettrica del mercato libero (+7,6%; +87,5% il tendenziale) e il gas di città e gas naturale del mercato libero (+0,9%), legato alla crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche, che risentono delle tensioni geopolitiche.
– Servizi di trasporto: nel mese di giugno si rilevano aumenti generalizzati dei prezzi dei servizi di trasporto, dovuti alla riapertura della stagione turistica e all’aumento dei costi del carburante, seguito alla crescita sostenuta delle quotazioni del petrolio. Nel trasporto aereo il maggiore aumento congiunturale è registrato dai voli nazionali (+31,4%; +33,3% il tendenziale), seguiti dai voli europei (+21,5%; +139,0% il tendenziale) e dai voli intercontinentali (+19,9% +70,7% il tendenziale). L’incremento dei prezzi dei voli è legato essenzialmente al segmento low cost. Si registra, inoltre, un aumento congiunturale dei prezzi dei trasporti ferroviari nazionali (+0,7%; -14,7% il tendenziale), a causa di una minore disponibilità di offerte. Si rileva infine una lieve diminuzione su base mensile dei prezzi del trasporto marittimo (-0,4%; +18,7% il tendenziale), da attribuirsi soprattutto alle destinazioni verso l’estero.
– Attività turistiche e ricreative: per quanto riguarda i servizi turistici aumento congiunturale dei prezzi dei pacchetti vacanza nazionali (+2,9%; -6,0% il tendenziale) e di quelli internazionali (+0,2%; +6,2% il tendenziale). Aumentano, inoltre, i prezzi dei villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili (+11,3%; -4,4% il tendenziale) e degli agriturismi (+3,8%). Anche per quanto riguarda i servizi ricreativi, si registrano aumenti dei prezzi: gli stabilimenti balneari fanno segnare il maggiore aumento congiunturale (+7,6%; +2,1% il tendenziale), seguiti dai parchi di divertimento (+2,0%; -1,1% il tendenziale).
– Cultura: a livello congiunturale diminuzione del prezzo dei libri di narrativa (-1,8%; -3,5% il tendenziale) a fronte di un marcato aumento del prezzo del download di e-book (+6,2%; +2,7% il tendenziale). Aumenta, infine, il prezzo dei giornali quotidiani a diffusione nazionale (+0,6%; +4,0% il tendenziale) a fronte di un calo del prezzo dei giornali quotidiani a diffusione locale (-0,3%; +2,6% il tendenziale) e dei periodici (-0,6%; +0,4%).