Emergenza sicurezza sulle autostrade siciliane gestite dal Cas, Cittadinanzattiva lancia l’allarme, il nuovo asfalto non drenate in posa sulle tratte A18 Messina-Giardini e Giardini-Giarre, presenta criticità con tratti di 20, 30 metri ammalorati. Sul colore nero “asfalto” intenso, si nota inizialmente una leggera crepatura, l’asfalto diventa color terra, si frammenta a pelle di elefante e poi i mezzi pesanti in transito aggravano lo stato e appaiono le buche. Il grande caldo e i mezzi pesanti in transito hanno prodotto alcune protuberanze “onde di asfalto di circa 10 centimetri”, che deformano pericolosamente la base autostradale. Alcuni tratti di circa 50 metri, che presentavano criticità evidenti, con buche e asfalto color terra, nei mesi scorsi sono stati rifatti e si notano per l’assenza della segnaletica bianca orizzontale. Le buche che appaiono in maniera spontanea, vengono tappate con asfalto a freddo, al momento funziona ma con i primi temporali l’asfalto salta e la buca si allarga. Nei giorni scorsi è apparso sul sito lasiciliaweb.it l’articolo che denunciava lo stato di una piccola parte di A18 direzione Catania dopo lo svincolo di Roccalumera zona Santa Teresa, la foto fa capire la vera emergenza. L’articolo è l’ultimo di tanti altri apparsi sempre sul sito lasiciliaweb.it , ma il più importante resta quello dello scorso inverno, con la foto della buca prodotta dalle continue piogge sul nuovo asfalto, che regna sovrana nel gruppo Facebook A18 e A20 le Autostrade siciliane della vergogna. “20.000.000 di euro di fondi europei aggiudicati dall’azienda Tosa Appalti S.r.l. un lavoro importante e atteso da anni, iniziato il 29 maggio 2020, che è ancora in itinere e che già presenta delle preoccupanti criticità ad iniziare dal tipo di asfalto non drenante che nelle giornate di pioggia trattiene pericolosamente l’acqua. La pioggia sull’asfalto crea uno strano effetto nebbiolina, che nasconde la segnaletica orizzontale causando l’effetto piscina e questo non è ammissibile in una autostrada europea” lo ha dichiarato Domenico Interdonato, componente nazionale di Cittadinanzattiva, il quale ha concluso con tre domande al Direttore generale del Cas ing. Salvatore Minaldi e al Direttore dei lavori ing. Vito Leto “l’asfalto di tipo non drenante che utilizzate è quello previsto da contratto? È omologato per tratte autostradali? È stato mai utilizzato da altre concessionarie in Italia o in Europa?” Tre domande secche a cui devono giungere a tutti gli utenti, delle risposte esaustive.