IV congresso messinese di Udu, non solo studenti ma cittadini partecipi

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IV congresso messinese di Udu, non solo studenti ma cittadini partecipi

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lunedì 22 Agosto 2022 - 18:05

Si è svolto oggi il Quarto Congresso messinese del Sindacato studentesco Unione degli Universitari, realtà nazionale nata nel 1994 e nel tempo sviluppatasi e organizzatasi in tutto il Paese, contando diversi rappresentanti eletti negli atenei italiani.

A Messina l’Udu si sta ricostruendo da qualche anno (precisamente dal Marzo 2020) dopo un fisiologico ricambio generazionale cui aveva seguito un periodo in cui il sindacato al livello locale ha rischiato di scomparire. Una fase di ricostruzione che sta invece portando ad un radicamento finora senza precedenti negli ultimi anni per una realtà della sinistra universitaria a Messina, con numerosi volti nuovi tra i ragazzi che hanno scelto di aderire all’organizzazione e con discreti risultati elettorali.

Il Congresso ha portato all’elezione all’unanimità del nuovo esecutivo, del suo Coordinatore Damiano di Giovanni e del nuovo Presidente, Alessia Borgia, che ha lasciato il precedente incarico di Coordinatrice. L’esecutivo sarà completato da Sara Naccari, Costanza Pizzo (qui il suo intervento), Emanuele Carlo, Federico Ferrara.

Con Alice Borgia (qui) abbiamo parlato del bilancio del precedente esecutivo da lei coordinato, con una sintesi sullo sforzo di radicamento tra gli studenti e gli obiettivi raggiunti nelle rivendicazioni portate avanti. Borgia, che è attualmente anche consigliera al Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (Ex Lettere e Filosofia), ha raccontato le problematiche dovute alla ricostruzione del plesso e alla cronica mancanza di collegamenti tra il Polo Annunziata e la Città.

Con Federico Ferrara (qui), responsabile dell’organizzazione in seno all’esecutivo, e con Damiano di Giovanni (qui), nuovo coordinatore, abbiamo trattato i prossimi obiettivi del sindacato e fatto una panoramica del Congresso e della storia di Udu.

Nei diversi interventi dei giovani militanti è stato trattato il tema del “Diritto allo Studio” e del “Diritto al Futuro” (che hanno dato il titolo ai lavori, analizzati e sviscerati nel documento programmatico messo a punto dai ragazzi di Udu) approvato anch’esso all’unanimità, che sarà il faro del prossimo esecutivo. Documento che, come è stato chiarito, è frutto di un lavoro di scrittura aperto e condiviso tra i militanti. E questo spiega come non ci siano stati voti contrari o critiche ed emendamenti.

L’idea di Università e di Sindacato emersa durante i lavori del congresso, attraverso le parole espresse dai ragazzi, è quella di due realtà che devono favorire l’ingresso e la partecipazione dei giovani nel mondo degli adulti, quindi realizzare una loro sincera inclusione da un punto di vista sociale ed anche politico.

Come spiegato da Sara Naccari, se l’attività che svolgono il sindacato e le organizzazioni studentesche viene chiamata “politica universitaria”, e se il termine “politica” ha la sua radice nella parola “polis” (la Città-Stato greca), questo significa che deve essere lo strumento con cui i più giovani si accostano alla partecipazione alla cosa pubblica ed alle scelte politiche.

Udu non si vuole fermare alle rivendicazioni relative al solo ambito universitario, cioè agevolare il diritto allo studio e contrastare tutti quegli ostacoli che ancora oggi si frappongono, nel 2022, ad una efficace e soddisfacente esperienza formativa universitaria, ma soprattutto porsi come strumento di formazione di un buon cittadino integrato nella società contemporanea, che partecipa a tutto ciò che riguarda la Città ed il Paese in cui vive.

Questo in un contesto in cui la politica e l’attuale assetto storico e sociale della nostra Italia e forse anche globale, spingono i ragazzi, e non solo loro, all’apatia e alla rassegnazione.

Come dice Emanuele Carlo, uno dei ragazzi del nuovo esecutivo: “ho sempre sentito il peso del mondo dentro, quello che mi porta ad avere una connessione con le persone e le cose che appartengono al pianeta, ed è stato forse questo a spingermi a non rinchiudermi nella mia camera. Sarebbe stato più facile lasciarmi schiacciare da questa sensazione, ma se non è accaduto è grazie a questo sindacato”.

Bello e toccante anche il discorso di Damiano Di Giovanni, che si è visibilmente commosso (qui) ripercorrendo il filo dell’esperienza vissuta in questi anni con i suoi colleghi e compagni di sindacato, e che è stato molto applaudito.

Tra gli ospiti anche Daniele Ialacqua, Domenico Siracusano ed Alessandro Buono, a rappresentare rispettivamente Legambiente Messina, Articolo Uno ed il Partito Democratico, realtà che guardano con interesse al lavoro di Udu a Messina.

I primi due hanno segnalato come il diritto allo studio sia interconnesso alle questioni legate ad ambiente e lavoro, ed in particolare il segretario di Articolo Uno a Messina ha specificato come questi due temi siano tra loro strettamente legati, nonostante spesso siano visti come contrapposti, e come la sinistra debba tornare ad occuparsi non soltanto di diritti civili, ma anche di giovani, ambiente e lavoro.

di Michele Bruno.

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