Nel mese di Agosto a Villafranca Tirrena, come succede spesso d’estate, si sono palesate problematiche di carenza idrica che hanno lasciato diverse famiglie con molte difficoltà, soprattutto nelle zone collinari, dove la pressione aumenta e l’acqua scorre meno facilmente. Una questione duratura che non ha mai trovato una soluzione definitiva. Abbiamo cercato di capire perché, anche ascoltando chi ha il compito di risolvere la questione, cioè la politica.
La nostra attenzione infatti è stata destata dalle recenti denunce del consigliere comunale di minoranza Mario Russo, di area indipendente, che ha denunciato la situazione. Abbiamo quindi sentito la capogruppo dell’opposizione Daniela Zirilli. I due consiglieri fanno parte di un gruppo composto, oltre che da loro due, da Fabrizio D’Andrea e Salvatore Villari.
Zirilli ha accusato l’amministrazione locale guidata dal Sindaco Giuseppe Cavallaro di mancanza di attenzione e programmazione, sia generale, oltre che in merito alla questione trattata. Per Zirilli “non viene dato un indirizzo politico da seguire ai dirigenti dei dipartimenti comunali che devono occuparsi della questione”. Insomma accusa la Giunta Cavallaro di inerzia.
Ammette che “per fortuna negli ultimi giorni il problema sembra stia rientrando, e l’acqua sta tornando a giungere nelle case dei villafranchesi”. Tuttavia chiede interventi strutturali per evitare che il prossimo anno la cosa si riverifichi.
Secondo la minoranza il motivo principale per cui l’acqua smette di affluire alle case dei villafranchesi risulta nelle perdite idriche che sembra si verifichino nel percorso compiuto dal flusso d’acqua, a causa di tubature, spiega Zirilli “fatiscenti e vetuste”.
Non ci sarebbero reali problemi di carenza d’acqua. I bacini avrebbero a sufficienza quantità per tutti. Questo convincimento la minoranza lo ha acquisito a seguito di sopralluoghi, su richiesta dei cittadini, alla sorgente di Saponara (il 30 Giugno scorso) al serbatoio di Contrada Romeo (il 5 agosto) ed al torrente Santa Caterina (il 13 Agosto).
Il Sindaco Cavallaro invece ci ha fornito una versione diversa, con qualche punto di concordanza. Cavallaro ammette che le tubature sono almeno in una discreta parte vecchie, realizzate circa 40 anni fa, e quindi per ovvi motivi sottoposti all’usura del tempo.
Ma non concorda con Zirilli sulla questione carenza idrica. “In realtà – spiega – tutta la Sicilia sta attraversando un problema di siccità e di carenza idrica da anni, sarebbe inverosimile che Villafranca non ne risentisse”.
Inoltre il problema si verifica soprattutto in estate. “Villafranca è una città turistica, d’estate si passa da circa 8mila abitanti a 20mila, bisogna considerare anche questo aspetto. La maggiore domanda riduce la quantità di acqua che raggiunge le case” aggiunge.
Zirilli a sua volta ha specificato che a suo avviso “il problema non si verifica soltanto in estate, ma anche nella stagione invernale”. Quindi non sarebbe la siccità generale della nostra regione il problema principale.
Cavallaro comunque respinge l’accusa di inerzia.
Innanzitutto chiarisce:
“Stiamo lavorando per potenziare i serbatoi disponibili, proprio perché siamo convinti che d’estate l’acqua non basti. Riteniamo necessario potenziare i pozzi a Castello e a Divieto, attraverso nuove trivellazioni in prossimità dei serbatoi esistenti. Abbiamo già chiesto con una nota agli uffici di provvedere per Castello, il dirigente ha inserito anche Divieto. Prevediamo in circa 20 giorni il completamento dei progetti”.
Per quanto riguarda la condotta, il Primo cittadino ha promesso che si interverrà attraverso un progetto che sarà a breve completato dai dipartimenti, avvalendosi di professionisti. Si parla della prossima settimana per la presentazione della delibera in merito. Si provvederà ad accedere a bandi che si avvalgono a fondi in parte regionali ed in parte del PNRR. Una delle cose che Zirilli contesta è appunto l’assenza di capacità nell’attrarre risorse economiche per Villafranca ed accedere ai finanziamenti.
Il progetto si baserà su una strategia di monitoraggio e controllo delle perdite e di individuazione dei punti critici dove l’acqua si disperde, attraverso la sistemazione di apparecchiature di rilevamento dei flussi. Per ogni punto danneggiato si provvederà alla sostituzione. Si è scelto di non provvedere ad un bando per l’intera condotta, innanzitutto spiega Cavallaro: “proprio perché non tutta la condotta è compromessa” e perché “l’esborso sarebbe notevole e dovremmo delegare tutta la procedura all’Ati Idrico. Ciò comporterebbe un notevole aumento della tariffa idrica”.
Il problema condotta però per il Sindaco è soltanto il terzo punto ad incidere sul problema. Quindi la priorità dovrebbe essere potenziare l’apporto idrico con nuove trivellazioni. Se già, ci viene chiarito “per il serbatoio di Contrada Romeo sono stati già aggiudicati i lavori di pulizia e sostituzione della tubazione vetusta, con iter iniziato dalla precedente amministrazione De Marco, e per Serro sono in esecuzione, si dovranno aggiungere questi nuovi progetti già citati sopra”.
Una delle soluzioni pensate dalla Giunta è stata anche sollecitare cittadini e coloro che vivono in estate a Villafranca a dotarsi di serbatoi domestici, per permettere al Comune poi di rifornirli attraverso autobotti. “Abbiamo provveduto nei giorni in cui ci sono state le problematiche a fare questo con chi era munito di serbatoio a casa”. Ma Cavallaro ammette che “non possiamo costringere tutti a farlo, è una scelta privata”.
Intanto la fine delle carenze recenti ammessa anche da Zirilli sarebbe avvenuta secondo il Sindaco sia per il contro-esodo post-ferragostano, sia per l’intervento del Comune che avrebbe tamponato le perdite avvenute.
Quello che adesso si spera è che quanto annunciato dal Sindaco si realizzi e che la prossima estate ciò porti almeno ad una riduzione del problema, che comunque resta complesso e per stessa ammissione del Primo cittadino, non avrà una soluzione immediata: ci vorrà del tempo.
E non ci resta anche che seguire gli sviluppi di questi provvedimenti per assicurarci che vadano a buon fine.
di Michele Bruno.