I Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa – su richiesta della Procura della Repubblica di Messina – dal G.I.P. presso il Tribunale di questo capoluogo, nei confronti di una persona nei cui confronti, nell’attuale fase del procedimento, sono emersi gravi indizi di colpevolezza per il reato di danneggiamento seguito da incendio.
L’attività investigativa è stata avviata dall’Aliquota Operativa della Compagnia di Taormina a seguito dell’incendio dell’autovettura di un militare effettivo alla Stazione Carabinieri di Francavilla di Sicilia, verificatosi nella notte del 26 maggio scorso. L’incendio causò la completa distruzione dell’autovettura di proprietà del militare mentre si trovava in sosta sulla pubblica piazza, in pieno centro abitato e a pochi passi dall’ingresso della locale Caserma dei Carabinieri, nonché di un palo dell’illuminazione pubblica. Il fatto determinò un significativo clamore nella cittadinanza del piccolo comune.
La visione delle immagini di videosorveglianza aveva da subito consentito di stabilire senza ombra di dubbio l’origine dolosa dell’incendio per mano di un individuo, con il volto travisato, che subito dopo aver innescato le fiamme si sarebbe dileguato a piedi nei vicoli del centro storico.
I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di focalizzare l’attenzione su un soggetto del luogo, già noto al personale della locale Stazione poiché già coinvolto in altre vicende occorse in quel centro, e nei cui confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza.
In particolare l’autore è stato immortalato dai sistemi di videosorveglianza nel momento in cui, poco dopo la mezzanotte del 26 maggio u.s., raggiungeva Piazza Annunziata ove era regolarmente parcheggiata l’autovettura del militare e vi appiccava l’incendio, utilizzando un innesco di natura artigianale imbevuto di liquido infiammabile. Infatti, ripercorrendo a ritroso la via di fuga utilizzata dal reo è stato possibile rinvenire una bottiglietta contenente del liquido infiammabile che si ritiene sia stata utilizzata per innescare le fiamme e di porla sotto sequestro per le successive analisi tecniche da parte del Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina, dal cui esito è emerso che si trattava di diluente altamente infiammabile, utilizzato per rimuovere la vernice.
La successiva perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’odierno indagato ha permesso di recuperare indumenti compatibili con quelli ripresi dalle telecamere nel corso dell’azione delittuosa e di rinvenire, nella sua disponibilità, un contenitore di liquido infiammabile della stessa tipologia di quello contenuto nella bottiglietta ritrovata a poca distanza dal luogo dell’evento.
Al termine delle formalità di rito, l’odierno indagato è stato ristretto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa di interrogatorio di garanzia.