Assunzioni in campagna elettorale, Croce: “propaganda, si rinviino le prove”

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“Liberi di fare campagna elettorale, ma al di fuori dell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, e sempre senza che vengano utilizzati mezzi, risorse, personale e strutture assegnati alle pubbliche amministrazioni per lo svolgimento delle loro competenze”, così Ferdinando Croce, già Esperto della Presidenza della Regione Siciliana per gli affari giuridico amministrativi e candidato alle prossime elezioni regionali nella lista di Fratelli d’Italia, in merito alle imminenti assunzioni annunciate da Palazzo Zanca.

“Durante le consultazioni elettorali vigono alcuni importanti principi a cui le Pubbliche amministrazioni, ivi comprese le società partecipate, devono conformarsi. Ciò può dedursi dal novero di disposizioni che riguardano il divieto per le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di comunicazione (art. 9, comma 1, della legge 22 febbraio 2000, n. 28) e di propaganda (art. 29, comma 6, della legge 25 marzo 1993, n. 81), che contengono dei principi di condotta e di astensione c.d. elastici. Ed infatti, l’espressione “pubbliche amministrazioni” deve essere intesa in senso istituzionale riguardando gli organi che rappresentano le singole amministrazioni e non con riferimento ai singoli soggetti titolari di cariche pubbliche”, afferma Croce.

“La legge dunque vuole tutelare il prestigio e l’onorabilità delle Amministrazioni pubbliche che sono di tutti i cittadini, e ogni attività anche quella di reclutamento di personale deve ovviamente attenersi ai principi di liceità ma anche ad un più generale assolvimento delle funzioni proprie dell’organo, rapportate – tenuto conto dell’assenza di specifiche sanzioni nello stesso contesto normativo – all’opportunità di fare affidamento sui doveri di equilibrio e di correttezza degli amministratori, sia nella scelta dei contenuti che delle forme dell’azione amministrativa.
Per tali ragioni, il caso della partecipata di Messina che prima delle elezioni regionali dovrà procedere allo svolgimento delle prove selettive necessita di un approfondimento e di un presa di posizione forte a tutela della cittadinanza e degli aspiranti candidati: rinvio delle prove d’esame a dopo le elezioni e individuazione di un’altra Pubblica amministrazione (formez, ripam, Università) che svolga le prove per garantire massima trasparenza e correttezza”, conclude l’avvocato, esponente di Fratelli d’Italia.

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