Siglato il protocollo della Biennale dello Stretto, mostra internazionale di Messina e Reggio

Messina e Reggio Calabria si preparano ad accogliere la prima mostra culturale incentrata sullo Stretto. Questa mattina i sindaci di Messina e Reggio Calabria, rispettivamente Federico Basile e Carmelo Versace, e il presidente della società benefit 500×100, Alfonso Femia, hanno sottoscritto il protocollo d’intesa finalizzato alla realizzazione de “La Biennale dello Stretto”, mostra internazionale di arte, architettura, paesaggio, scrittura, video e fotografia dello Stretto. Obiettivo è creare un’area, quella che comprende le città metropolitane di Messina e Reggio Calabria, integrata sotto il profilo culturale. Questo avverrà con una mostra, frutto di una chiamata rivolta ad architetti e artisti, che avvierà una relazione permanente tra le due città.

La Biennale dello Stretto è la spontanea prosecuzione del progetto di ricerca Mediterranei invisibili, ideato e sviluppato nel 2017 da Alfonso Femia attraverso la piattaforma culturale 500×100 sb. Il progetto mirava “a cogliere le reali potenzialità di rilancio del Mediterraneo europeo, africano e mediorientale, mappando i riferimenti essenziali, quali infrastrutture, paesaggio, cultura, storia”, si legge in una descrizione dello stesso.

“Quello che proponiamo non è un evento one shot, ma un percorso che durerà negli anni. – ha dichiarato uno dei due curatori della mostra, Alfonso Femia – Il percorso che vi proponiamo è la cultura come motore produttivo. Un progetto per il quale abbiamo chiesto l’impegno delle città metropolitane di Messina e Reggio Calabria”. L’altro curatore della mostra sarà Francesca Moraci, architetta nonché professoressa ordinaria di urbanistica all’Università Mediterranea di Reggio Calabria: “La Biennale dello Stretto – ha dichiarato – nasce dalla necessità di rafforzare culturalmente ed economicamente un’area che rappresenta il baricentro del Mediterraneo”.

“Messina e Reggio Calabria hanno un passato comune. – ha dichiarato il vicesindaco di Messina Francesco Gallo (dopo la sigla del protocollo, il sindaco Basile è andato via per partecipare ai lavori in Consiglio comunale) – Dopo il 1908 Messina è stata ripopolata da molti reggini. Sino a qualche decennio fa Messina rappresentava l’unica sede universitaria per chi viveva a Reggio. Riunire intelligenze sul piano dell’architettura e dell’ingegneria, come sta accadendo con questa Biennale, è qualcosa di cui Messina ha molto bisogno. Basti pensare alla necessità di rilanciare la zona Falcata e il lungomare.

“E’ un onore per noi poter contribuire alla realizzazione di questo straordinario progetto. – ha dichiarato il sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, Camelo Versace – La Biennale dello Stretto è una straordinaria opportunità per il nostro territorio, un’occasione per costruire una visione d’insieme sul futuro di quest’area”.

“Vogliamo trasformare la Biennale in un laboratorio culturale permanente. – ha esordito il presidente dell’ordine degli Architetti di Reggio Calabria, Ilario Tassone – Per fare questo bisogna fare sinergia. Stiamo costruendo un’infrastruttura di relazioni che possono innescare processi di trasformazione del territorio. Immaginiamo l’area dello Stretto non come il sud dell’Italia, ma come il centro del Mediterraneo. Abbiamo innescato un processo di rigenerazione dell’area”.

La mostra della Biennale si terrà tra il 30 settembre e il 15 dicembre negli spazi suggestivi di Batteria Forte Siacci, a Campo Calabro, nella città metropolitana di Reggio Calabria. Durante la Biennale verranno inoltre ospitati cinque incontri, tre a Campo Calabro (30 settembre, primo ottobre e 3 ottobre) e due a Messina. Nelle giornate del 2 e del 4 ottobre, in particolare, i dibattiti saranno ospitati al Museo regionale e alla Fondazione Horcynus Orca.

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